Perugia
Raffaele Sollecito e Amanda Knox nel 2007
Raffaele Sollecito torna a parlare dell'omicidio Meredith Kercher, avvenuto a Perugia l'1 novembre 2007. E lo fa, assieme all'avvocato Francesca Florio, nell'ultimo episodio di Pulp Podcast con Fedez e Mr. Marra. Sollecito era stato condannato in primo grado e in appello, ma nel 2015 la Cassazione lo ha assolto definitivamente per non aver commesso il fatto, chiudendo un lungo e controverso iter giudiziario durato sette anni.
La notte del 6 novembre 2007, quando si tenne l'interrogatorio che cambiò per sempre il corso della sua vita, è stato “uno dei giorni più tristi in assoluto. Avrei dovuto consegnare il giorno dopo la mia tesi di laurea e non mi aspettavo alcun tipo di accusa perché avevo la coscienza totalmente pulita”. “Come puoi immaginare che, durante l’università, una ragazza che conosci da sole due settimane abbia una coinquilina che viene uccisa?”, ha continuato Sollecito, prima di ricordare come ci sia stata "una serie di catastrofici eventi di ingenuità da parte mia, ma soprattutto da parte di Amanda, che hanno completamente collassato tutte queste investigazioni contro di noi. Amanda perché aveva questi alti e bassi dove sorrideva quando stava con me poi piangeva di colpo perché si ricordava che Meredith, sua amica da un mese, era stata uccisa e aveva questi sbalzi anche perché la sua famiglia non era vicina ed era totalmente persa".
Il giorno dell'assoluzione "Amanda era felicissima, piangeva, io ero sotto un treno non perché stavo per uscire e rivedere la mia famiglia, ma perché già immaginavo cosa avrei trovato là fuori, avevo una paura pazzesca di affrontare un mondo che non conoscevo più". "Ho fatto 4 anni di carcere" e "dal punto di visto umano - ha concluso - ho avuto la visione e conoscenza di tante cose che molte persone forse non avranno nella vita" ma "sicuramente i magistrati dovrebbero avere quel tipo di esperienza perché ti fa vedere un lato di umanità che noi pensiamo siano scarti invece sono esattamente lo specchio di quello che siamo noi come società".
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