Scontro politico
Approvate in consiglio a Perugia le nuove tariffe Tari
E’ polemica sugli aumenti della Tari approvati nella seduta di lunedì del consiglio comunale con 18 voti favorevoli, 4 contrari, 8 astenuti, 3 assenti. L’aumento delle tariffe - era stato ribadito in aula - non è una scelta locale, ma un adeguamento imposto a livello nazionale e recepito da tutti i Comuni italiani.
“Nel caso di Perugia - è stato detto - le nuove tariffe erano già state approvate dalla precedente giunta Romizi con deliberazione consiliare numero 50 del 29 aprile 2024. L’incremento è pari al 6,02% per le utenze non domestiche e al 6,47% per quelle domestiche dovuto in larga parte al rinvio al 2025 dei costi eccedenti del 2024, come previsto dalle soglie Arera”. Ma l’opposizione non ci sta e parla di aumenti che potevano essere evitati.
“Tentare di attribuire la colpa alla giunta Romizi significa eludere le proprie responsabilità”, evidenziano in una nota i consiglieri di opposizione di centrodestra e civici Nilo Arcudi, Paolo Befani, Chiara Calzoni, Elena Fruganti, Edoardo Gentili, Riccardo Mencaglia, Clara Pastorelli, Augusto Peltristo, Margherita Scoccia, Gianluca Tuteri, Leonardo Varasano e Nicola Volpi. “La normativa nazionale Arera - spiegano - impone di coprire i costi del servizio ma lascia margini di gestione che un’amministrazione efficiente deve saper utilizzare per contenere i costi e non semplicemente scaricarli sui cittadini. Purtroppo questo non è avvenuto e quell’aumento che oggi viene presentato come inevitabile è il risultato di non-scelte: nessuna revisione del contratto di servizio, nessuna riorganizzazione per migliorare l'efficienza, nessun serio piano di incentivo alla raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti. L’unico intervento sull’aumento della differenziata, a Ponte San Giovanni, lo abbiamo fatto noi”.
Immediata la replica. “L’aumento della Tari si poteva evitare? E perché, in dieci anni, la giunta Romizi non è stata in grado di mettere in campo le razionalizzazioni necessarie a tale scopo? Solo chi pensa a fare solo polemiche sui giornali e sui social, può pensare che una riforma del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, per altro gestito da Gesenu, di cui il comune di Perugia è socio di minoranza, si potesse approvare in pochi mesi”. E’ quanto dichiarano in una nota i consiglieri di maggioranza, Lorenzo Ermenegildi Zurlo (Pd), Riccardo Vescovi (anima Perugia), Lorenzo Mazzanti (Pensa Perugia), Antonio Donato (M5stelle), Lucia Maddoli (Orchestra per la vittoria), Lorenzo Falistocco (Avs), Fabrizio Ferranti (Perugia per la sanità pubblica).
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