Il caso
Furti a Case Bruciate
L’ultimo colpo in ordine di tempo risale alla notte scorsa quando ignoti, nella notte, sono riusciti a entrare all’interno del bar del quartiere da una piccola finestra sul retro. Magro il bottino perché i titolari dell’attività avevano lasciato ben poco da rubare. Ma l’atto è grave se va ad aggiungersi a una serie che si sono registrati nell’ultimo periodo, prima era stato scassinato un distributore di sigarette, poi i ladri avevano svaligiato una lavanderia, quindi avevano provato a entrare in una farmacia ma sono stati fermati dall’allarme. Furti, ovviamente, si sono verificati anche in diverse abitazioni.
Così l’associazione Vivi Case Bruciate, a Perugia, nata per rivitalizzare e valorizzare la zona, si è mobilitata e, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale, ha organizzato per giovedì 20 marzo alle 21 un incontro nei locali dell’oratorio Pingo di via Villa Glori per tentare di fare fronte comune, insieme alle forze dell’ordine, su questa problematica. “E’ importante agire subito per preservare e restituire vivibilità a un quartiere da sempre caratterizzato da forti elementi di identità collettiva e legami comunitari - spiegano i rappresentanti dell’associazione Vivi Case Bruciate - tanto più alimentati dalle istituzioni di istruzione di primario valore presenti, dall’apporto fattivo della locale parrocchia, dai titolari di esercizi commerciali che favoriscono importanti momenti di incontro e di aggregazione tra gli abitanti e dalle forme di associazionismo sempre più diffuse nella zona”. Dall’associazione arrivano anche delle proposte concrete per mettere fine al fenomeno dei furti. Per esempio una migliore illuminazione pubblica, telecamere in entrata e in uscita del quartiere, pattuglie in grado di garantire una vigilanza pressoché continua. Deterrenti che potrebbero rasserenare gli animai.
“Adesso - spiegano i rappresentanti delle associazioni - a Case Bruciate, come in altri quartieri della città dove purtroppo si stanno verificando fenomeni simili, c’è molta preoccupazione. Sia le famiglie che i titolari delle attività commerciali del territorio si dicono molto preoccupati ma allo stesso tempo convinti che una collaborazione tra tutti possa davvero avere risvolti positivi e migliorare in maniera netta la situazione.
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