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Perugia

Sicurezza, Progetto Fontivegge protesta: "Controlli su spaccio in frenata"

Comandante Caponi: "Meno attività d'indagine e più verifiche sul territorio"

Sabrina Busiri Vici

19 Dicembre 2024, 12:00

Sicurezza, Progetto Fontivegge protesta: "Controlli spaccio in frenata"

A Perugia l’associazione Progetto Fontivegge si solleva contro le ultime disposizioni in materia di sicurezza per la zona della Stazione. “Con l’incontro di venerdì scorso in Prefettura, riservato a comitati e associazioni di Fontivegge, l’amministrazione comunale ha comunicato le sue decisioni definitive. Il Nucleo sicurezza e decoro della polizia locale dedicato al quartiere di Fontivegge non si occuperà più dello spaccio di stupefacenti né svolgerà più alcun tipo di attività d'indagine. Le nuove regole d’ingaggio prevedono una presenza di visibilità nel quartiere, focalizzata sulla prevenzione.

Viene così rimossa dalle competenze degli agenti una materia che, direttamente o indirettamente, genera la quasi totalità dei problemi presenti da molti anni a Fontivegge. Già presa anche la decisione di non rinnovare la dotazione sperimentale del taser, scaduta lo scorso settembre, per gli agenti, d’ora in avanti sprovvisti dell'unica arma di fatto impiegabile con efficacia (anche in termini di deterrenza)”. E’ quanto si legge in un lungo post pubblicato nella pagina Fb dell’associazione, postato tra l’altro in forma anonima ma confermato dai membri del direttivo dell’associazione. I residente della zona sono, infatti, preoccupati per la situazione che, sempre secondo quanto si comunica, disattende le promesse fatte dalla sindaca Vittoria Ferdinandi e dai membri della sua giunta in precedenti incontri. “La sindaca Ferdinandi - viene scritto - ci aveva garantito che non era intenzione di questa giunta smantellare aprioristicamente tutto quanto fatto da chi l’ha preceduta: un approccio realistico, pragmatico e di buon senso, che aveva ottenuto il favore e il riscontro positivo dei comitati e dei cittadini intervenuti”.


E proprio rispetto a quanto fatto in precedenza interviene in merito l’ex assessore Luca Merli (delega alla sicurezza nella giunta Romizi): “È successo quello che purtroppo ci aspettavamo - scrive anche lui online -, ma che inconsciamente eravamo convinti che con moto di buonsenso da parte dell’amministrazione comunale di Perugia non accadesse: il demansionamento del Nucleo decoro urbano di Fontivegge, che tanto ha fatto in questi anni! Siamo in molti a non comprendere le motivazioni di questa scelta politica di sindaco e consigliere incaricato, scelta in netto contrasto con il decreto Minniti del 2017 e con l’articolo 54 del Testo unico degli enti locali (Tuel). Un danno clamoroso per i residenti e i commercianti di questo splendido, quanto difficile quartiere”. E attraverso una nota anche i consiglieri di Fratelli d’Italia Mencaglia, Befani, Scoccia, Volpi, Pastorelli e Giambartolomei commentano con preoccupazione gli ultimi provvedimenti in tema di sicurezza della giunta e preannunciano il deposito di un’interrogazione.
Sul demansionamento del Nucleo, la comandante della polizia locale, Nicoletta Caponi chiarisce: “Né io né l'amministrazione possiamo rimuovere o attribuire competenze perché è la legge che stabilisce qualifiche e competenze. È vero che l'amministrazione ha dato altre priorità al Nucleo, chiedendo una maggiore presenza sul quartiere e in particolare frequenti passaggi con brevi stazionamenti in piazza Vittorio Veneto”. In sostanza: meno attività d’indagine e più controllo del territorio.


Altrettanto sottolinea il consigliere Antonio Donato, con delega alla sicurezza: "Il Nucleo rimane attivo e verrà potenziato in termini di tempo in strada degli agenti atti al controllo e al presidio della zona. L’unica modifica apportata riguarda l’eliminazione della funzione di indagini sul micro spaccio, una decisione strategica che riflette una scelta compiuta in sintonia con le indicazioni emerse in seno al Comitato per l’ordine e la sicurezza presieduto dal Prefetto Gradone e di cui fanno parte i rappresentanti delle forze dell’ordine. Questo cambiamento non comporta di fatto la diminuzione delle capacità operative, ma piuttosto una riqualificazione del Nucleo, verso una proiezione esterna più estesa e assidua”.

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