Attualità
Una turista mentre fotografa l'orologio di palazzo Podestà
Girando per Città di Castello, soprattutto nel periodo estivo, non è raro imbattersi in turisti che muniti di fotocamere o smartphone si dirigono in Pinacoteca o verso il museo Burri o magari verso la cattedrale ma ancora più sovente è facile vedere costoro fermi al centro di piazza Matteotti con lo sguardo (o il cellulare) in direzione dell’orologio a due quadranti sulla facciata del palazzo del Podestà.
Un luogo “cartolina” simbolo di una città, un orologio fra i pochi dell’orologeria astronomico-monumentale presente in poche città italiane, come la Torre di Tolentino o il palazzo di Alessandria. Dallo scorso anno, grazie al buon cuore dell’associazione Cardiopatici Alta Valle del Tevere, che si è fatta promotrice dell’intervento di ripristino assieme al Comune di Città di Castello, l’orologio è tornato a scandire il tempo. Nel corso degli anni la configurazione degli orologi su questo palazzo ha subito numerose modifiche rilevabili da stampe e foto d'epoca.
L'orologio sulla facciata del palazzo del Podestà a Città di Castello
In una stampa del 1892 la situazione è identica a quella attuale; in una foto del 1920 dell’archivio storico Tacchini il quadrante a sinistra è a dodici ore mentre quello a destra è a ventiquattro (ore italiche); negli anni Trenta era presente un solo quadrante centrale con due lancette per le ore e i minuti e si è ritornati all’attuale configurazione solo negli anni settanta. L’orologio, al quale è stata riattivata la suoneria delle ore applicando alla campana un telebattente, è automatico, dotato di cambio ora legale e solare. “Proprio a distanza di un anno dal ritorno alla normalità – precisa Francesco Grilli, presidente dell’associazione - ci sembra giunto il momento, o più opportunamente l’ora in questo caso, di far sapere quale sia, a parere di molti il monumento più fotografato della nostra città. Attenzione, si tratta di un dato incontrovertibile che scaturisce dall’osservazione diretta, il metodo scientifico più seguito dal genio di Leonardo. L’oggettiva constatazione, dunque, non dovrebbe essere produttiva di meraviglia alcuna. Chi sovente sosta in piazza Matteotti, conservando e perpetuando un’abitudine antica e degnissima.
Lo sa semplicemente perché vede e misura coi propri occhi. E non si potrebbe sbagliare. L’orologio del palazzo del Podestà in piazza Matteotti – prosegue Grilli - questo è il monumento, l’attrazione fatale per castellani e forestieri. Siamo felici, pertanto, noi Amici del Cuore – Cardiopatici, di averlo restituito ben funzionante alla città, in sinergica collaborazione (operativa e finanziaria) con l’amministrazione comunale. Non per caso, l’affetto per la città è un istinto del cuore. E il concetto, com’è ovvio, a noi preme tanto”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy