POLITICA
E' morto Venanzio Nocchi, aveva 79 anni. Addio a una figura politica di riferimento dell'Umbria: insegnante, è stato sindaco di Città di Castello dal 1970 al 1980 e assessore regionale alla Cultura. Alle elezioni politiche del 1987 viene eletto senatore con il Pci, dopo la svolta della Bolognina aderisce al Partito Democratico della Sinistra, con il quale viene confermato al Senato nel 1992. Conclude il proprio mandato parlamentare nel 1994. Viene rieletto consigliere comunale a Città di Castello nel 2001 con i Democratici di Sinistra, restando in carica fino al 2006.
"Con la scomparsa di Venanzio Nocchi l’Umbria saluta un protagonista autentico della propria storia democratica, un uomo delle istituzioni che ha saputo coniugare rigore e umanità, cultura e passione civile". Così la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti esprime il profondo cordoglio dell'intera Giunta regionale per la scomparsa di Nocchi. "Venanzio Nocchi ha incarnato una visione della politica come servizio, colta, sobria - prosegue la presidente - e come costruzione collettiva del bene comune. Docente di storia e filosofia, sindaco, assessore regionale, senatore, ha saputo lasciare un segno profondo in ogni incarico ricoperto, sempre guidato da un senso alto delle istituzioni e da una profonda attenzione ai bisogni delle persone. In particolare, il suo impegno per la cultura, l’istruzione e la formazione ha contribuito a rendere più forte e coesa la nostra Regione".
Figura di riferimento anche in ambito artistico: "Voglio ricordare Venanzio come uno dei promotori del Festival delle Nazioni, infatti non smise mai di coltivare la propria passione per la musica classica. La sua voce - sottolinea Proietti - continuerà a vivere attraverso il caro ricordo di quanti lo hanno conosciuto come insegnante, amministratore, parlamentare e artista. Alla sua famiglia, ai suoi cari e a tutta la comunità tifernate va la nostra più sincera vicinanza".
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