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UMBRIA

Festival delle Nazioni nel segno dei Premi Oscar. Sarà dedicato alla Francia

L’edizione scatterà il 28 agosto. Silvia Polidori al vertice del cda, Massimo Mercelli direttore artistico

29 Aprile 2025, 13:05

Festival delle Nazioni nel segno dei Premi Oscar. Sarà dedicato alla Francia

Silvia Polidori è al vertice del cda del Festival delle Nazioni (foto Belfiore)

Il nuovo direttore artistico del Festival delle Nazioni di Città di Castello, il flautista di fama internazionale Massimo Mercelli, che ha sostituito Aldo Sisillo dopo 19 anni di conduzione, parte subito con i fuochi di artificio: saranno ben due Premi Oscar ad aprire (il 28 agosto) e a chiudere (il 12 settembre) la 58esima edizione dedicata quest’anno alla Francia.
Ma la novità di quest’anno non è solamente Mercelli: il Festival ha anche un nuovo consiglio di amministrazione, un nuovo vertice, Silvia Polidori, che per la prima volta nella storia della manifestazione è una donna, e infine quest’anno apre ad una fase progettuale che d’ora in poi sarà triennale, quindi sappiamo già che la nazione ospite del prossimo anno sarà la Germania e i Paesi della cultura germanica come l’Austria e la Prussia e che il 2027, per il suo 60mo anno di vita, sarà dedicato all’Unione Europea.
Si avverte nell’aria una nuova primavera e una rinnovata vitalità nel neo direttivo mirate soprattutto ad allargare l’interesse per il Festival nel territorio, nel suo pubblico, soprattutto quello più giovane, e alla collaborazione con altre città e festival umbri. L’unica cosa ferma, possiamo dire quasi immobile, sono i contributi per la prestigiosa e “antica” manifestazione che tra Ministero (l’anno scorso erano 180 mila euro), la Regione, il Comune, l’Art Bonus, gli sponsor non arrivano oltre i 300 mila euro. Una cifra irrisoria per un’edizione, come quella di quest’anno, indubbiamente di altissimo livello come se ne ricordano poche e come si è potuto evincere dalla dettagliata enunciazione degli eventi da parte di Mercelli.

Basta pensare che ad aprire il Festival sarà Nicola Piovani, premio Oscar per La vita è bella e a chiuderlo il 12 settembre il premio Oscar Rachel Portman (per la colonna sonora di Emma ma anche compositrice di quelle de Le regole della casa del sidro e Chocolat). La Portman presenterà in prima mondiale il suo brano Filmscapes per flauto ed archi, eseguito nientemeno che dai Solisti Veneti diretti da Giuliano Carella mentre Piovani in apertura proporrà la prima esecuzione assoluta del Preludio del Cantico delle Creature, composizione per coro e orchestra che ha alle spalle alterne vicende. Scritto infatti dal compositore romano nel 2015 il Preludio doveva essere il primo capitolo di un’opera sinfonica dedicata interamente al Cantico delle Creature ma la commissione per vari motivi si fermò. Allora si decise di presentarlo all’aperto durante Il cortile di Francesco ad Assisi ma quel giorno arrivò un forte temporale e lo spartito tornò di nuovo nel cassetto. Ora, sospinto anche dalle celebrazioni degli 800 anni dello splendido inno alla natura di San Francesco, finalmente verrà eseguito nel giorno di apertura della 50esima edizione, grazie anche alla collaborazione di Emilia Romagna Festival.
Piovani, che ha portato i suoi saluti in collegamento webinar, sarà protagonista anche di un altro evento di notevole appeal, il 2 settembre in Piazza Torre di Berta a Sansepolcro, dove racconterà, aiutato dal suo pianoforte, da Marina Cesari al sax, da Marco Loddo al contrabbasso e Vittorino Naso alle percussioni, la sua vita professionale, i ricordi e le emozioni per aver lavorato con mostri sacri del calibro di Fellini, Benigni, Cerami, Taviani.
Nella stessa giornata di inizio Festival anche un altro appuntamento da non perdere. Nella chiesa di San Domenico la Chengdu Symphony Orchestra proporrà Maurice Ravel insieme alle pagine dei cinesi Zaho Jiping, autore della colonna sonora di Lanterne rosse e del giovane compositore Wen Ziyang. Sul podio una donna, Chen Lin, primo violino Ning Feng (Premio Paganini 2006). L’orchestra eseguirà tra l’altro Mamma Oca, una bella composizione di Ravel dedica ai racconti per l’infanzia di Charles Perrault, Madame d’Aulnoy e Madame Leprince de Boumont.
I contenuti dei 16 giorni di programmazione sono comunque stracolmi di eventi da non perdere. Ce ne sarà uno dedicato agli italiani a Parigi con il pianista folignate Marco Scolastra, a Citerna una Promenade dans le jardin de l’Ame con musica di Fauré, Debussy, Satie, Massenet e l’Ensamble Suono Giallo con un percorso musicale nelle sale del Palazzo Albizzini, tra le opere di Burri con brani di Berio, Sciarrino e Aperghis.
L’1 settembre un elogio al sassofono ai Giardini dei Musei Civici di Monterchi e nell’Abbazia di Montecorona il 9 settembre il violinista Massimo Quarta, con il pianista Alessandro Marangoni, affiancati da Umbria Ensamble, proporranno brani di Ernest Chausson e Darius Milhaud .
Impossibile elencare tutti gli appuntamenti del fitto programma, già consultabile nel sito ufficiale, ma non si può non citare la versione de Il piccolo Principe il 6 settembre a San Giustino nell’interpretazione di Vanessa Gravina, l’omaggio al cinema di Francois Truffaut, insieme a jazz e voce con Rita Marcotulli, Javier Girotto, Ares Tavolazzi, Roberto Gatto e quello a Pier Paolo Pasolini, ad Anghiari, con Storia di Gesù scritto ed interpretato da Guido Barbieri. La parte musicale inizia da Bach (il compositore preferito da PPP) per arrivare a Nyman e Sollima ed è stata affidata all’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani, una compagine di giovani talenti. Importante sottolineare che sarà alta l’attenzione che il Festival dedicherà da oggi in poi ai giovani musicisti che nel triennio avranno sempre uno spazio a loro dedicato, in collaborazione con la Scuola di Musica Giacomo Puccini.

Presenti all’incontro con la stampa, oltre alla presidente Silvia Polidori e al direttore artistico Massimo Mercelli, anche il vicepresidente del consiglio regionale Tommaso Bori, la consigliera regionale Letizia Michelini e l’assessora alla cultura di Città di Castello Michela Botteghi.
Tra l’altro Bori ha annunciato l’intenzione di studiare la possibilità di trasformare l’Associazione Festival delle Nazioni in Fondazione, tracciando questo cambiamento con un Testo unico per la cultura che riguarderà tutte le arti, particolarmente utile a chi della cultura intende fare il proprio mestiere.

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