Tadizioni
Non solo l’ambiente, ma anche la sopravvivenza delle tradizioni che raccontano l’identità dei popoli sono soggetti alla sfida dei cambiamenti climatici. Su questo tema, nell’aula Organi collegiali del Rettorato dell’Università La Sapienza di Roma, si sono confrontati i partecipanti alla conferenza finale del Progetto Erasmus+ “GreenHeritage - L’impatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale immateriale”. Si è trattato di un’iniziativa internazionale dedicata alla tutela e alla valorizzazione delle espressioni culturali più autentiche nell’era del riscaldamento globale.
L’incontro, organizzato e coordinato da Giuseppina Padeletti, eugubina doc, del Centro nazionale delle ricerche (Cnr), ha rappresentato un’occasione di alto profilo per presentare i risultati del progetto e condividere raccomandazioni scientifiche e politiche sul tema, in un dialogo aperto tra esperti, ricercatori, rappresentanti istituzionali e leader delle comunità locali. A testimoniare l’impegno eugubino nella salvaguardia delle proprie tradizioni e il coinvolgimento dell’intera città in questo progetto, a Roma era presente una folta delegazione delle componenti ceraiole, con il presidente del Maggio eugubino Cancellotti, il presidente dell’Università dei Muratori Allegrucci, il presidente della Famiglia dei Sangiorgiari Salciarini e il presidente della Famiglia dei Santantoniari Gini.
Con loro Matteo Morelli, responsabile servizio Cultura del Comune e Francesco Mariucci, responsabile del Centro documentazione e studio sulla Festa dei Ceri intitolato al professor Adolfo Barbi.
“La delegazione eugubina - è detto in una nota - ha sottolineato come la Festa dei Ceri, patrimonio immateriale di straordinario valore, rappresenti un modello vivo e partecipato, capace di coniugare identità, comunità e attenzione verso le sfide globali della sostenibilità. L’evento si è confermato un momento di confronto internazionale volto a consolidare la consapevolezza del fatto che la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, incluso quello rappresentato dalla Festa dei Ceri, non possa più prescindere dalle strategie globali di adattamento e resilienza ai mutamenti del clima”.
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