Attualità
Saranno 6.500 i pellegrini delle otto diocesi dell’Umbria che domani sabato 13 settembre si recheranno a Roma per il Pellegrinaggio giubilare regionale, per vivere insieme il momento di fede, di grazia e misericordia offerto nel Giubileo 2025 Pellegrini di Speranza che invita a riscoprire l'essere cristiani portatori di gioia e di speranza. Saranno i vescovi umbri ad accompagnare le rispettive comunità nel cammino verso il passaggio della Porta Santa della basilica di San Pietro e all’incontro con papa Leone XIV al quale sarà portato in dono dall’Umbria un ulivo ed una brocca di Deruta con l’olio, e 400 litri di olio per le mense seguite dalla carità del Papa.
Nella basilica di San Pietro ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta da mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu), concelebrata con i vescovi e con 150 sacerdoti dell’Umbria. La celebrazione sarà animata dal coro composto da vari cantori delle diverse diocesi diretto da don Sergio Rossini. Nel pomeriggio, sempre in Vaticano, nell'Aula Paolo VI, ci sarà l’incontro per una catechesi giubilare da parte di don Fabio Rosini, conosciuto e apprezzato predicatore.
"Il pellegrinaggio è uno degli elementi classici e portanti del Giubileo - ricorda il presidente della Ceu, mons. Renato Boccardo -. Come vescovi abbiamo voluto un unico grande pellegrinaggio proprio per dire che è tutto il popolo di Dio che sta in Umbria che vuole accogliere il dono della grazia giubilare. Ci sentiamo anche rappresentanti di tutto il popolo, credenti e non credenti, che abita la nostra bella regione e dunque non è soltanto un movimento che interpella, interessa il singolo, ma è un qualcosa che carica tutti i pellegrini di una rappresentanza: portiamo con noi le gioie, i dolori, le fatiche e le speranze del popolo umbro per affidarli al Signore, per chiedere per tutti l'abbondanza della sua grazia e della sua benedizione. Un dono particolare per tutti noi sarà l’incontro con papa Leone XIV, che benevolmente ha accettato la nostra richiesta di poterlo incontrare, di poter ascoltare la sua parola che già pensiamo sarà per noi come un indirizzo, come un'indicazione per la nostra vita di discepoli. E poi il gesto della carità delle otto Diocesi con l’offerta dell’olio e una pianta di ulivo, che è così caratteristica della nostra regione, e che gli chiederemo di farla piantare o nei Giardini Vaticani o in quelli di Castel Gandolfo, proprio a ricordo del nostro incontro con lui".
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