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Cultura, traffico e finanza: La Valletta corre veloce tra barocco e cemento. La capitale di Malta ha migliorato notevolmente il suo volto

Un salto in avanti che si vede anche nei servizi e nella rete viaria del Paese. E come Gibilterra nei sotterranei nasconde ancora i segreti del suo ruolo strategico

Sergio Casagrande

08 Settembre 2025, 12:47

Cultura, traffico e finanza: La Valletta corre veloce tra barocco e cemento. La capitale di Malta ha migliorato notevolmente il suo volto

Ci sono città che, quando le ritrovi dopo tanto tempo, ti abbagliano. La Valletta è una di queste.
Tornarci, dopo 15 anni, è come cercare una vecchia e sbiadita fotografia d’epoca, sepiata, e trovare invece una gigantografia a colori e in alta definizione: la capitale assonnata d’un tempo, dalle pietre ocra e dalle persiane colorate, resta densa di turisti, ma oggi è una città molto più dinamica, dove il moderno convive a braccetto con l’antico e dove regna un’atmosfera vibrante.

Là dove c’erano edifici decrepiti ora spiccano costruzioni dal design all’avanguardia, come il moderno Parlamento, firmato da Renzo Piano. L’edificio accoglie i visitatori, da un nuovo principale accesso alla città, realizzato con una veste contemporanea, ma perfettamente integrata nel cuore di un barocco preservato. Nelle sue vicinanze un’ampia stazione per i pullman e un parcheggio sotterraneo multipiano (uno dei pochissimi luoghi di malta dove si deve pagare per parcheggiare) che si spinge fino alle viscere della terra.

Il teatro scomparso e il teatro rinato

Anche il Teatro Reale, vittima dei uno dei più pesanti bombardamenti della Luftwaffe nel 1942 (l’Assedio di Malta, tra il 1940 e il 1944, vide sganciare - anche da parte della Regia Aeronautica Italiana - non meno di 15.000 tonnellate di , bombe e di queste, solo nel 1942, 6.557 tonnellate colpirono La Valletta) per anni un cumulo di rovine e memorie sommerse, dal 2013 è un luogo pienamente vivibile.

Oggi, infatti, è diventato un teatro all’aperto che intreccia archeologia e moderne platee, dove colonne superstiti s’ergono tra il pubblico e le stelle e la città respira una nuova cultura in una sorta di grande piazza. Un capolavoro di ironia storica e architettura viva.

Caffè, olio umbro e il genio di Caravaggio

Cammini lungo le strade fatte di calcarenite dorata, sotto filari di balconi in legno dipinto, fino a perderti tra i tavoli all’aperto dei caffè. Il bello è che ovunque si beve un buon caffè italiano e - come all’antico Caffè Cordina - si può avere la possibilità anche di condire i pasti veloci con olio extra vergine dell’umbra Monini. E poi c’è la concattedrale di San Giovanni, con due Caravaggio che ti catturano: la Decollazione di San Giovanni Battista e il San Girolamo scrivente.
Il tenue lume delle tele, l’intimità sacra, il sussurro di due capolavori che la folla attende in file lunghe, ben ordinate.
File che poi, a mezzogiorno e alle quattro del pomeriggio, si spostano davanti agli Upper Barrakka Gardens.

Cannoni, panorami e segreti sotterranei

A mezzodì e alle 16, infatti, una piccola guarnigione dell’altrettanto piccolo esercito maltese (2.140 i militari in servizio permanente, comandati da un un unico generale) in divisa d’epoca spara un colpo a salve con uno dei cannoni storici da una terrazza degli Upper Barrakka Gardens per uno spettacolo rituale sotto un sole che cinge il porto come una corona.
A pochi passi, dietro pagamento di un supplemento, si aprono le porte di un museo militare perfetto: si cammina in corridoi che custodiscono la storia di Malta, come quella delle Lascaris War Rooms, quartier generale sotterraneo britannico della Seconda Guerra mondiale.

Giri il corridoio e ti ritrovi tra tunnel e stanze dove, un tempo, si discutevano strategie e destini mediterranei. E’ la Valletta sotterranea e segreta.
Qui la somiglianza con Gibilterra è forte: anche Malta, come la Rocca contesa da secoli tra Spagna e Gran Bretagna, fu a lungo roccaforte britannica. E, come a Gibilterra, ancora oggi sotto i palazzi e le piazze della capitale si nascondono tunnel, rifugi antiaerei, polveriere e sale comando che raccontano quanto quest’isola fosse la chiave di volta del Mediterraneo.

Tra eleganza e assedio urbano

Sempre bello il palazzo del Gran Maestro, oggi sede del Presidente della Repubblica. Poi ricordavo delle palme davanti all’altrettanto bello Auberge de Castille, nella piazza di Castiglia: erano lì, flessuose, a proteggere un silenzio istituzionale. Sparite.

Al loro posto, una nuova grande piazza, senza ingombri tranne un monumento moderno (dedicato ai migranti), segno anch’esso di un cambiamento e di una crescita che vorrebbe nascondere caos e asfalto. Ma la verità appare non appena lasci il cuore del centro storico.

Trasporti, cemento e densità urbana

Il traffico nell’area urbanizzata e a ridosso di essa, nonostante gli sforzi per una viabilità generale effettivamente migliorata, è diventato, purtroppo, un protagonista quotidiano: Valletta e la sua area metropolitana - che oggi si estende fino a Portomaso e alla Baia di San Paolo, cuore finanziario e commerciale - sono spesso intasate. Code, attese e strade congestionate (ma niente colpi di clacson perché gli automobilisti maltesi sono spericolati alla guida, ma molto educati) testimoniano che la densità di punta di alcuni quartieri (che supera i 6.200 abitanti per km quadrato) unitamente a quella media dell’intero Paese (1.704 abitanti per km quadrato, una delle più dense al mondo e la più alta d’Europa se si esclude il Principato di Monaco) non sono dato astratto, ma un problema vivo.
Eppure il sistema stradale è radicalmente cambiato: al posto delle vecchie strade bianche, strette e insidiose, oggi corrono arterie moderne, anche a quattro corsie, che hanno sostituito i muretti a secco e ridotto i rischi.
I famosi autobus vintage, verdi e cigolanti, sono spariti (ne resta qualcuno per chi vuole recarsi a Mdna in un’atmosfera d’antan): al loro posto ci sono pullman moderni, climatizzati, puntuali e capillari, che ti portano in ogni angolo dell’isola. Una vera svolta, tanto che a chi non ha dimestichezza con la guida a destra - lascito britannico - conviene davvero affidarsi ai mezzi pubblici.

Sicurezza, ospitalità e progresso

A proposito, tra le cose positive, c’è anche che La Valletta resta sostanzialmente sicura come un salotto: gli episodi di microcriminalità - lo confermano puntualmente ogni anno le indagini statistiche - sono pressoché inesistenti.
Gli alberghi, anche quelli con poche stelle, offrono servizi degni di strutture di categoria superiore. Segno anche questo di un Paese che ha saputo investire bene, usando anche i fondi dell’Unione Europea e la sua internazionalità per crescere.
Tutto molto bello, quindi. Strade pulite, ben curate e servizi pubblici anche particolarmente efficienti con il risultato che La Valletta e tutta Malta continuano ad attrarre sempre più investitori e sempre più pensionati stranieri (tassazione solo al 15 per cento anche sulle pensioni italiane per chi si trasferisce qui). Ma attenzione, attorno a La Valletta, come in altri punti di Malta, si sta esagerando: tra nuove costruzioni ed espansioni, la cementificazione avanza e rischia di oscurare l’anima della capitale e del Paese.
La Valletta di oggi è una città che ti accoglie tra storia e progresso: dove i teatri rinati dialogano con i cannoni cerimoniali, dove Caravaggio si ammira tra caffè e panorami eterni e dove ogni angolo racconta un passato che continua a respirare insieme a un presente che è diventato vivace e moderno… forse anche troppo e lanciato a un galoppo che sta rischiando di diventare incontrollato.

La prima puntata

La seconda puntata

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