Martedì 21 Ottobre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

Attualità

Morta 30 anni fa travolta in superstrada, la testimonianza: "Lulù è stata ammazzata"

Parla la migliore amica di Luana Pinti, morta il 22 ottobre 1995, travolta inspiegabilmente da tre auto sulla E45, a due km e mezzo dal Red Zone

Alessandro Antonini

02 Settembre 2025, 21:13

Morta 30 anni fa travolta in superstrada, la testimonianza: "Lulù è stata ammazzata"

Luana Pinti, deceduta 30 anni fa a Perugia

«Luana, Lulù, non si è uccisa. Ne sono certa. Lulù è stata buttata in strada, è stata ammazzata». Parla la migliore amica di Luana Pinti, morta il 22 ottobre 1995, travolta inspiegabilmente da tre auto sulla E45, a due km e mezzo dal Red Zone, dove era andata a ballare con gli amici. Tra questi, quello del cuore.

«Più che amiche, eravamo sorelle», continua la donna, «e per questo voglio tornare a raccontare quello che è successo quella sera. Una versione che a suo tempo diedi alle forze dell’ordine». Senonché il fascicolo è stato archiviato come suicidio, stando a quanto riferito dai familiari e in particolare dalla sorella Talita e dalla cugina Giorgia: hanno chiesto di riaprire il caso con l’avvocato Massimo Brazzi, che si avvale della consulenza della criminologa Roberta Bruzzone.

«Quella era la prima sera in cui tornavamo a ballare insieme, io ero reduce da un terribile incidente stradale, sono stata in coma una settimana. Luana era venuta già a trovarmi a casa ma quel 22 ottobre era per noi un ritorno alla normalità. C’era anche l’ex fidanzato, un ragazzo con cui era stata per meno di due mesi, gli stessi in cui ero in ospedale, e che aveva lasciato da qualche giorno. Mi aveva detto che era una storia nata così, perché si sentiva sola. Eravamo in simbiosi io e lei, avevamo anche un diario in cui scrivevamo insieme. Lui era arrabbiato con Lulù, si vedeva da come la guardava, da come la trattava. Ad un certo punto sono spariti entrambi, lei ha lasciato la borsa e gli effetti personali, li avevo io. Dopo circa mezz’ora ho visto rientrare lui e il cugino che con fare trafelato chiedevano che fine avesse fatto Luana. Sono sicura che è successo qualcosa, era piena di vita e non si sarebbe mai uccisa. Quella sera era venuta a ballare anche perché ci rivedevamo».

C’è anche la pista della droga. Tra i vestiti di Lulù, nel reggiseno, c’erano 17 pasticche di ecstasy: lei non era un’assuntrice di stupefacenti «e quella sera non era fatta, ne sono certa», continua l’amica, ma gli spacciatori dei locali erano soliti far entrare le sostanze nascoste tra gli indumenti delle ragazze per evitare i controlli. La testimone è certa che prima dell’investimento ci sia stata una colluttazione. «La mattina sono stata chiamata in obitorio per riconoscere il cadavere, aveva come dei lividi su occhi e zigomi, come se fosse stata picchiata. A occhio non erano ferite compatibili con l’investimento», conclude l’amica. Con le lacrime agli occhi. «Anche se sono passati 30 anni Luana è nel mio cuore, come una sorella, più di una sorella».

La famiglia prosegue la raccolta fondi per provare a riaprire il fascicolo ed è possibile effettuare donazioni sulla piattaforma GoFundMe: https://gofund.me/5ded76e1.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie