Cultura
Un mese di eventi ha animato la città eugubina con musica, arte e valorizzazione del territorio. È lo spirito del festival che si è chiuso con una memorabile cena di degustazione intitolata "Sapori del territorio: tra tradizione e innovazione", che ha riunito 250 partecipanti tra staff, volontari e cittadini in un'atmosfera di festa e condivisione, consolidando il legame tra la manifestazione e la comunità.
Emozioni ed energia live
Le giornate clou del festival, dedicate alla musica, hanno visto alternarsi tre protagonisti della scena italiana. Giovedì 28 agosto, l'iconico Eugenio Finardi ha regalato un'esibizione intensa e coinvolgente, seguita, venerdì 29 agosto, dall'astro nascente Coca Puma, che ha conquistato il pubblico con il suo talento fresco e originale. Il gran finale musicale, sabato 30 agosto, ha visto i Coma Cose infiammare Piazza Grande in una delle tappe previste dal loro tour estivo. Fausto "Lama" Zanardelli e Francesca "California" Mesiano, con una carriera decennale e tre partecipazioni al Festival di Sanremo, hanno offerto una performance carica di energia e connessione con il pubblico. Accompagnati da due polistrumentisti, il duo ha creato un'atmosfera magica, alternando i brani intimi e riflessivi del nuovo disco a successi come Fiamme Negli Occhi, Cuoricini e il tormentone estivo Malavita, tutti certificati dischi di platino. La scaletta ha ripercorso il loro percorso artistico e personale, coinvolgendo le mille persone presenti. "'Finalmente' è la parola che rappresenta il nostro stato d'animo. Sono passati due anni dall'ultimo tour e non vediamo l'ora di rivivere le emozioni dei live, dove si crea uno scambio energetico unico con il pubblico", ha dichiarato il duo, sottolineando l'importanza di questo momento di condivisione.
Una cena tra tradizione e innovazione
La chiusura del festival si è celebrata lungo la suggestiva Via Baldassini, trasformata per la prima volta in un'elegante sala da pranzo a cielo aperto. La cena di degustazione ha rappresentato un dialogo tra la tradizione gastronomica eugubina e le nuove frontiere della cucina umbra. Protagonisti della serata, l'Università dei Muratori, custode delle ricette locali con collaborazioni prestigiose come quelle con Giorgione e Andy Luotto, e lo chef Alessio Pierini del Ristorante Borgo Santa Cecilia, emblema della cucina umbra contemporanea. Alle 19:00, uno showcooking dedicato alla panzanella contemporanea ha aperto la serata, con lo chef Pierini che ha illustrato tecniche di "zero spreco" applicate alla tradizione. L'esperienza è stata arricchita dalla selezione di curata dalla Delegazione di Gubbio dell’Associazione Italiana Sommelier (AIS) e dai drink ricercati del cocktail bar Martintempo.
La forza della comunità e dei volontari
Il tema della territorialità ha fatto da fil rouge a questa edizione, declinato in ogni aspetto, dalla musica alla gastronomia. Come ha sottolineato Davide Vagnarelli, storico membro dello staff: "La vera creatività sta nel riuscire a vedere cose che gli altri non vedono, dando costantemente nuovi significati a qualcosa di già conosciuto". Parole che incarnano lo spirito del Gubbio DOC Fest rinnovando l'appuntamento per il 2026 con la promessa di nuove emozioni e progetti innovativi.
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