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Nella provincia di Treviso, la fine degli anni '70 è un periodo di profonde trasformazioni per l'Italia. Attraverso la storia della famiglia Bottacin – Primo, Anna e il giovane Tiberio – il film racconta con sensibilità e autenticità il passaggio da un mondo rurale a una modernità inarrestabile. Diretto da Luca Lucini, questo dramma familiare è uno spaccato su un'epoca cruciale della storia del nostro Paese.
Un ritratto vivido della fine della vita contadina
Ambientato nella Treviso di fine anni '70, il film cattura il momento in cui la campagna veneta, con i suoi ritmi lenti e le tradizioni radicate, viene travolta dall'urbanizzazione. I Bottacin vivono sulla loro pelle questa metamorfosi: i campi lasciano spazio a villette e fabbriche, e gli usi contadini scompaiono sotto il peso del boom economico. Le immagini del film, dai paesaggi rurali alle prime periferie moderne, dipingono un Veneto in transizione, offrendo uno spaccato autentico di un’Italia che cambia, prima che il Nord-Est diventasse la locomotiva industriale che conosciamo.

Tiberio, il cuore delle inquietudini giovanili
Al centro della storia c'è Tiberio, il giovane figlio dei Bottacin, che fatica ad adattarsi a un mondo che corre troppo in fretta. La sua lotta per trovare un’identità tra le aspettative familiari e un futuro incerto è universale e commovente. Negli anni '70, molti giovani come Tiberio si sentivano sospesi tra il rispetto per le radici e la pressione di un'epoca nuova, fatta di consumismo e opportunità. La sua storia parla anche ai giovani di oggi, in un mondo dove i cambiamenti – tecnologici, sociali, culturali – possono confondere.
Gli anni '70 oltre gli stereotipi
Quando pensiamo agli anni '70, spesso si immaginano discoteche, pantaloni a zampa e rivoluzioni culturali. Le mie ragazze di carta mostra un lato meno noto di quell'epoca: il boom economico del Nord-Est, che ha trasformato regioni come il Veneto in centri di produttività. Il film intreccia dettagli dell'epoca – le prime televisioni a colori, le auto di massa, i jukebox nei bar – con il racconto intimo di una famiglia, creando un'atmosfera nostalgica ma realistica, in un viaggio che va oltre i cliché.
Una storia di famiglia
Al di là del contesto storico, Le mie ragazze di carta è una storia di legami familiari. Primo e Anna, i genitori di Tiberio, affrontano le sfide del cambiamento con amore, sacrifici e qualche inevitabile tensione. La loro determinazione a tenere unita la famiglia, nonostante le difficoltà, rende il film profondamente umano. Le scene di vita quotidiana, fatte di momenti teneri e piccoli conflitti, creano una sensazione di totale immedesimazione nei Bottacin.
Un ponte tra passato e presente
Sebbene ambientato quasi cinquant'anni fa, Le mie ragazze di carta è sorprendentemente attuale. Il tema del cambiamento – perdere le proprie radici per abbracciare un futuro incerto – risuona in un'epoca come la nostra, segnata da globalizzazione e rivoluzioni digitali. Il film invita a riflettere su cosa significhi trovare il proprio posto in un mondo che si trasforma.
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