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Saldi in calo, giro d'affari giù del 5%

In Umbria i saldi estivi hanno registrato un calo compreso tra il 4 e il 5% rispetto allo scorso anno

Sabrina Busiri Vici

28 Agosto 2025, 12:15

Saldi in calo, giro d'affari giù del 5%

Una flessione che riflette l’andamento nazionale, ma che nel contesto regionale è stata parzialmente mitigata dalla spinta del turismo. Nei centri storici, in particolare, la presenza di visitatori durante il periodo estivo ha permesso di contenere le perdite, anche se resta evidente la difficoltà di un settore che deve fare i conti con chiusure, desertificazione commerciale e concorrenza sempre più agguerrita. In attesa della chiusura della stagione di ribassi estivi prevista il 3 settembre, a tracciare il bilancio dei 60 giorni è Carlo Petrini, presidente di Federmoda Umbria, che sottolinea come il sistema dei saldi sia oggi messo in crisi da una deregulation di fatto: “Nulla ormai interrompe questi continui sconti e promozioni. Non c’è una regolamentazione che tuteli il mercato e questo destabilizza tutto il settore. Non solo online si trova di tutto, ma anche diversi negozianti, spinti da una situazione difficile, sono costretti ad anticipare gli sconti pur di competere sui prezzi. Così facendo però si crea un danno all’intera categoria e si disorienta il consumatore, che non sa più quando e dove convenga acquistare”.

Il problema, spiega Petrini, nasce da una mancanza di regole comuni: “I saldi sono normati a livello regionale, ma manca una disciplina nazionale capace di governare il mercato. Noi chiediamo innanzitutto che i fornitori rispettino i loro clienti. Non possiamo trovarci in concorrenza non solo con le grandi piattaforme online, ma anche con i fornitori stessi, che tramite i loro siti aziendali propongono occasioni e prezzi a volte scorretti rispetto al mercato. Questo andrebbe normato, e invece non lo è”.
Se la flessione in Umbria è stata meno marcata che altrove, il merito va al turismo: “Quest’anno la regione ha retto un po’ meglio grazie ai flussi turistici – osserva Petrini –. Ma nei centri storici, dove pure i visitatori portano vitalità, il problema resta la chiusura dei negozi. Ci sono città che hanno perso metà delle attività commerciali e questo non è solo un danno per la categoria: mina la vivibilità delle città, riduce l’attrattività turistica e incide anche sulla sicurezza”.

Fine settimana in Sbaracco

Uno degli appuntamenti attesi nelle prossime settimane sarà quello dello Sbaracco, l’ultima fase dei saldi: “È la cesura conclusiva – spiega Petrini –. I prezzi si abbassano ulteriormente, con meno assortimento ma con offerte molto vantaggiose per i consumatori. La logica è quella di liberare le ultime rimanenze di stagione”.
Le città umbre che hanno già confermato l’iniziativa sono Perugia, Spoleto e Terni, mentre a Foligno al momento non è prevista. Quanto alle prospettive, Federmoda guarda già all’autunno-inverno, nella speranza di una stagione più favorevole: “Ce lo auguriamo, perché l’estivo è stato davvero duro – conclude Petrini –. Il clima non ha aiutato: maggio e giugno sono stati freddi e piovosi, l’estate ha avuto andamenti altalenanti. Ora aspettiamo che il freddo arrivi quando deve arrivare, senza ritardi che rischiano di compromettere di nuovo il mercato. Su questo, però, non ci sono regole che tengano”.

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