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Treni lenti e corse cancellate: Federconsumatori lancia la campagna dei rimborsi. Pronta anche la diffida

Alessandro Petruzzi, presidente dell'associazione perugina, evidenzia come nel contratto di servizio siano sempre prioritari i servizi pubblici locali rispetto alle linee commerciali

Alessandro Antonini

28 Agosto 2025, 09:21

Stangata di inizio anno: la mappa degli aumenti di bollette e spesa. Scattano i recuperi dei ticket non pagati

Alessandro Petruzzi, presidente Federconsumatori Perugia

Treni lenti e corse annullate, al via le richieste di rimborso. E, in parallelo, scatta la diffida per eventuali ulteriori disservizi con l’orario invernale. Federconsumatori Perugia, in accordo con l’associazione nazionale, si è già mossa e offre assistenza per la procedura di risarcimento in caso di ritardi e cancellazioni. In prospettiva si rivolge a tutti i 5.000 pendolari del Cuore verde.

“Con i nostri uffici legali - spiega il presidente Alessandro Petruzzi (nella foto) - siamo pronti a fornire assistenza nei casi di disservizio dovuti ai problemi dei treni regionali, finiti sulla linea lenta, o con corse annullate a causa dei problemi legati al sovrannumero di convogli sulla direttissima. Allo stesso tempo siamo in attesa di analizzare gli orari invernali: in caso di declassamento dei treni pubblici locali sulla linea lenta scatterà un atto di diffida formale ad adempiere indirizzato a Rfi, Trenitalia e Regione”.

Sì perché, spiega Petruzzi, i “servizi di trasporto che soddisfano la mobilità di cittadini sono sempre prioritari rispetto ai servizi a mercato, è scritto nel contratto di servizi siglato da Regione, Rfi e Trenitalia. Un atto che risale al 2018: rinnovato nel 2023, è valido sino al 2032. Questo anche in caso di emergenza: le tracce per il trasporto pubblico sono prioritarie rispetto alle corse commerciali. E’ tutto scritto nero su bianco”.

Quindi quello che è avvenuto in questi mesi sarebbe in deroga allo stesso contratto di servizio. “Siamo pronti ad adire le vie giudiziarie in sede civile per i rimborsi. Nello stesso contratto di servizio viene specificato che le corse sostitutive in autobus non devono essere penalizzanti per gli utenti. Quindi le partenze a 200 metri dalle stazioni e i ritardi di ore rispetto alle corse originarie devono essere oggetto di rimborso. Nel documento c’è scritto che in caso dell’impossibilità di garantire un servizio sostitutivo non penalizzante, gli enti si dovranno far carico nell’eventualità anche di pagare il taxi ai viaggiatori”.

Tutto questo vale, ripete Petruzzi, anche in caso di emergenza. “Peraltro quelli dell’ultimo mese sono stati lavori programmati. Lo stesso vale per eventuali cambi in corsa con l’orario invernale. Noi come Fedeconsumatori siamo portatori di interesse generale e siamo pronti ad azioni inibitorie nei confronti di qualsiasi modifica non prevista dal contratto di servizio”, spiega il presidente dell’associazione perugina.

Petruzzi evidenzia anche come la domanda di servizio pubblico sulle linee di trasporto principali - Frecciabianca Roma-Ravenna, la tratta Foligno-Terni-Roma e la Foligno-Perugia-Terontola - non sia diminuire negli anni, ma cresciuta. Solo in quel caso - una riduzione degli utenti - si potrebbe rivedere il contratto di servizio. “Non è venuta meno la domanda di trasporto pubblico locale, anzi è aumentata. Per questo siamo in prima fila per difendere i diritti di pendolari e viaggiatori”, conclude Petruzzi.

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