Attualità
La tomba di Bolletta con l'ordinanza
Dal 15 settembre al cimitero centrale prenderanno il via le operazioni di estumulazione di 336 salme, per le quali la scadenza della concessione cimiteriale è fissata al prossimo 31 dicembre. Tra queste c’è anche quella di Augusto Bolletta, il giovane fornaio folignate ucciso barbaramente dai fascisti il 23 maggio del 1921, considerato il primo martire antifascista della città. E quel cartello affisso ormai da giorni anche sul loculo del folignate, ad annunciare la procedura licenziata lo scorso giugno dagli uffici comunali con ordinanza dirigenziale, non è passato inosservato all’Anpi di Foligno sezione Franco Ciri che è insorta in una nota a firma del presidente Lorenzo Poltrini, chiedendo al Comune di fare un passo indietro.
La polemica dell’Anpi
“Non c’è pace per Augusto Bolletta, giovane fornaio folignate ucciso da un gruppo di fascisti, mentre si apprestava ad aprire il suo forno a Sant’Eraclio. – attacca la nota – A turbare il rispetto di un lutto, diventato ben presto collettivo e la memoria di un lavoratore vittima del fascismo, ci ha pensato il Comune di Foligno che ha fatto affiggere sulla tomba del Bolletta copia dell’ordinanza n. 323 del sindaco Stefano Zuccarini, datata 23 giugno 2025. Tale ordinanza ha trasformato la perennità della concessione tombale in temporanea a 99 anni, intimando lo smantellamento del loculo in questione con successivo riutilizzo per altra salma e lo spostamento dei resti mortali nell’ossario comune”. “E’ pur vero che l’ordinanza sindacale non riguarda solo Augusto Bolletta, ma tutte le tombe che avevano una concessione perenne del suolo in spazio cimiteriale” aggiungono, ricordando come gli eredi “pagando un certo tariffario, sono chiamati ora a rinnovare la concessione”, ma per l’Anpi “quello che indigna la coscienza di ogni democratico è il non aver tenuto conto della monumentalità di alcune tombe e il valore della memoria storica che esse rappresentano, come quella di Augusto Bolletta cui il Comune ha intitolato anche una via”.
“Se c’è una follia politica da destinare all’oblio è quella del fascismo e non certamente le persone che, come il fornaio folignate, hanno pagato con la propria vita il valore della libertà” prosegue ancora l’Anpi evidenziando altresì come la tomba “non appartiene più solamente al lutto dei suoi parenti, essendo stata realizzata alla fine della Seconda guerra mondiale come inciso sulla lapide dal Comitato di Foligno del movimento di liberazione nazionale”. Da qui la richiesta “al Comune di Foligno un gesto riparatore, che preveda l’annullamento dell’ordinanza n. 323 per la tomba di Augusto Bolletta, con le dovute scuse ai suoi familiari e all’intera città di Foligno, democratica e antifascista”.
La replica del sindaco
“L’Anpi dovrebbe moderare i toni e chiedere scusa al Comune perché attribuire una volontà di voler smantellare una tomba e di non tenere conto di una monumentalità, che nel caso di specie non c’è parlando del loculo in questione, come se fosse una battaglia politica non è accettabile, e anche al sindaco che tra l’altro non ha emanato alcuna ordinanza”. Così il primo cittadino Stefano Zuccarini sentito in merito alla vicenda. “Innanzitutto – ha spiegato - l’ordinanza è dirigenziale ed è routinaria e per un motivo semplice: il cimitero di Foligno ha continue richieste di loculi, e siccome i loculi sono affidati per un termine, quella di Bolletta era il 2020, quando scadono devono essere rimesse a disposizione. Premesso che l’ossario comune non è una discarica, ma il luogo dove le salme dopo l’estumulazione vengono conservate opportunamente, – ha aggiunto - la procedura prevede che i proprietari della concessione possano farsi avanti per stabilire cosa fare della salma, invece in questo caso dal 2020 non si è fatto avanti nessuno, e anche volendo noi trovare una soluzione dobbiamo sempre rispettare la volontà degli eredi”. Con le accuse respinte al mittente dal sindaco è arrivata però anche una proposta: “Quello che si potrebbe fare, e che propongo ad Anpi, se c’è una richiesta dei parenti o dell’associazione stessa, è tumularlo al Sacrario della Resistenza che ricorda i caduti della Resistenza e della guerra di Liberazione, apponendo il suo nome con una scritta ad hoc, aggiungendolo all’elenco al primo posto in quanto prima vittima dello squadrismo fascista, perché Bolletta è stato un resistente ante litteram, che merita rispetto perché lo ha fatto nel ’21, un periodo in cui era difficile parlare. Questa mi sembra una soluzione fattibile e dignitosa, e se sono d’accordo noi siamo disposti a farlo”.

Il Sacrario della Resistenza
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