Attualità
Le vacanze estive - tra trasporti, alloggi e servizi connessi - costano sempre di più. A riportarlo è Codacons che ha stimato un rincaro di circa il 30% rispetto al periodo pre-Covid: "Un aumento della spesa che ha profondamente modificato le abitudini degli italiani" - ha dichiarato l'associazione, che ha messo a confronto i dati Istat dei listini odierni con quelli del 2019.
"A subire i rincari più pesanti è stato il comparto del trasporto aereo" - analizza Codacons. Secondo quanto emerge, oggi i voli nazionali costano in media l'81.5% in più rispetto allo stesso periodo nel 2019, mentre quelli europei hanno subito un aumento del 67,8%. Sempre per quanto riguarda il settore trasporti, i prezzi dei traghetti sono saliti del 13,9%, quelli dei treni del 10,7%, mentre autobus e pullman +10,1%. Infine, spostarsi con un'auto a noleggio è diventato più caro del 21,6%.
I pacchetti vacanza, invece, sono arrivati a costare il 56,6% in più rispetto allo stesso periodo sei anni fa, e per dormire fuori occorre fare i conti con i rincari delle strutture ricettive: i listini di alberghi e motel sono saliti del 42,6%, mentre villaggi vacanza e campeggi del 12,7%. Infine b&b, case vacanza e alloggi in altre strutture hanno subito un rincaro di 22,7%. Ad aver aumentato i prezzi anche i parchi divertimento - +21,4% - musei e monumenti (+20,5%), parchi nazionali, zoo e giardini (+13%). Infine, per quanto riguarda la ristorazione, per una cena si spende in media il 22,5% di più, ma anche consumare un aperitivo è aumentato del 18,2% per le bevande alcoliche e il 28,8% per quelle analcoliche.
"Se si considerano solo le voci legate a trasporti, alloggi e servizi turistici, le vacanze estive 2025 costano in media il 30% in più rispetto a quelle del 2019 - evidenzia il Codacons - Una crescita continua e senza sosta di prezzi e tariffe che ha portato ad un radicale mutamento delle modalità con cui gli italiani affrontano le vacanze estive: per difendersi dal caro-vacanza, i cittadini dicono addio alla villeggiatura lunga concentrata ad agosto, in favore di viaggi più frequenti e più brevi spalmati tra giugno, luglio e settembre, quando le tariffe turistiche sono più basse". "Basti pensare che se 10 anni fa la maggioranza dei cittadini, il 63% circa nel 2015, sceglieva agosto per le proprie vacanze, oggi il range con gli altri mesi si è di molto assottigliato: nel 2025 si contano 17,5 milioni di vacanzieri ad agosto, 16,1 milioni a luglio, 15,7 milioni a giugno".
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