Attualità
Dopo le prime applicazioni in alcune zone di Roma, anche in Umbria è arrivato il nuovo sistema di gestione dei parcheggi nei supermercati: 60 minuti di sosta gratuita o, in altri casi, 90 minuti, poi una tariffa forfettaria di 40 euro. L’obiettivo dichiarato è quello di contrastare l’uso improprio dei parcheggi da parte di chi lascia l’auto per ore nei piazzali dei punti vendita senza fare acquisti, sottraendo spazio ai clienti reali.
I primi cartelli con l’indicazione della nuova regola sono comparsi, in questi giorni, a Foligno e a Spoleto. Le società incaricate della gestione dei parcheggi - esterne rispetto ai supermercati - hanno già installato i dispositivi di rilevamento automatico del tempo di permanenza. Il sistema non prevede barriere fisiche né biglietti: all’ingresso e all’uscita, le telecamere leggono la targa del veicolo e calcolano il tempo di sosta. Se si supera l’ora gratuita senza poter dimostrare di essere clienti, con lo scontrino o altri elementi validi, viene attivata la procedura di invio della sanzione.
La misura nasce per porre un freno a un fenomeno sempre più diffuso: auto lasciate nei parcheggi dei supermercati da chi si reca altrove, per accompagnare figli a scuola, andare al lavoro, fare commissioni o sostare in centro. Situazioni che, secondo i promotori dell’iniziativa, riducono la disponibilità di posti auto per i clienti effettivi, soprattutto nelle ore di maggiore afflusso.
Non mancano però dubbi e polemiche. In molti si interrogano sulla legittimità delle sanzioni elevate da soggetti privati. A livello giuridico, infatti, resta aperta la questione sul reale valore legale delle multe: non essendo emesse da forze dell’ordine o enti pubblici, si tratta tecnicamente di “penali contrattuali” per violazione del regolamento interno dell’area privata. La loro riscossione può essere contestata, anche se spesso comporta lunghe procedure di opposizione e, in alcuni casi, il coinvolgimento delle agenzie di recupero crediti.
Un ulteriore nodo è legato alla natura dei parcheggi stessi. Sebbene formalmente si tratti di aree private, di proprietà del supermercato o della società immobiliare che ospita il punto vendita, nella pratica si configurano spesso come spazi di uso pubblico, aperti a chiunque senza barriere d’accesso. Alcuni esperti di diritto si chiedono dunque se sia corretto applicare regole così restrittive in luoghi che, di fatto, non sono recintati né regolati da accessi controllati.
D’altra parte, secondo le aziende coinvolte nel progetto, la misura avrebbe già dato risultati positivi nelle città dove è attiva. Le sanzioni effettivamente inviate, spiegano, sono poche - circa il 2 per cento dei transiti complessivi - segno che, più che punire, la presenza della tariffa serve a scoraggiare comportamenti scorretti. I clienti abituali che effettuano la spesa entro l’ora gratuita non subiscono alcuna conseguenza, mentre chi si presenta con lo scontrino in caso di contestazione può ottenere facilmente l’annullamento della richiesta di pagamento.
Anche in Umbria, dunque, si apre il dibattito. C’è chi accoglie con favore l’intervento, giudicandolo necessario per riportare ordine nei parcheggi spesso saturi, e chi lo considera eccessivo o poco chiaro nei suoi aspetti normativi. L’iniziativa è destinata ad allargarsi ad altri punti vendita della regione, e non è escluso che, di fronte alle prime contestazioni, possano essere introdotte modifiche, come un periodo di tolleranza più ampio o una diversa modalità di notifica delle sanzioni.
Per ora, resta una certezza: chi parcheggia davanti al supermercato dovrà fare attenzione all’orologio. E, soprattutto, a tenere con sé lo scontrino dell’acquisto effettuato.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy