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Il nuovo scontro politico tra Spoleto e Foligno deriva dalle prospettive emerse venerdì scorso all’incontro a cui ha partecipato Proietti, affiancata dalla direttrice welfare e sanità della Regione, Daniela Donetti, e dal direttore generale della Usl 2, Roberto Noto. Qui è stato in sintesi detto che il progetto del Terzo polo ospedaliero abbozzato dalla giunta Tesei verrà superato dal nuovo Piano sanitario, anche se poi la presidente ha glissato sulle richieste esplicite di abolizione formale del progetto. Nella riunione è stata anche annunciata la riapertura della degenza con otto posti letto del reparto di Cardiologia di Spoleto, saltato nell'ottobre 2020 quando l'ospedale è stato convertito in presidio Covid, e l'ampliamento a 12 ore delle sedute operatorie di chirurgia robotica, puntando sull'urologia, mentre sul Punto nascita resta in corso l'iter già noto per tentare di ottenere una deroga e quindi la riapertura.
Lo scenario ha generato “profonda preoccupazione” in Zuccarini che martedì pomeriggio in consiglio comunale è intervenuto per dire che “l’unione dei due ospedali non era un capriccio della precedente giunta regionale, ma una necessità che deriva dall’adempimento del decreto ministeriale 70 (del 2015, ndr), che prevede un bacino di utenza di 150 mila persone per avere un ospedale: il Terzo polo era quindi propedeutico al mantenimento dei presidi”. Zuccarini ha poi attaccato duramente la presidente di Regione, definendo il suo “comportamento imbarazzante”, per poi dire: “Proietti deve venire a Foligno a spiegare le sue intenzioni, chiarendo perché è andata prima a Spoleto, snobbandoci e trattandoci come città ancillare rispetto a Spoleto. In ballo - ha proseguito - c'è la sopravvivenza dei due ospedali e quindi la possibilità che chiudano entrambi, detto tra noi - è stato il suo intervento in aula - se chiude Spoleto è un problema, ma se chiude Foligno salta l'intera sanità regionale, penso solo al Pronto soccorso con 48 mila accessi, che sono più di quelli che fa Terni. Chiedo ai consiglieri - ha concluso il sindaco -di valutare un consiglio comunale aperto invitando la presidente Proietti”.
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