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Sanità, tensione tra Spoleto e Foligno: si riaccende lo scontro sul futuro degli ospedali e sul progetto del Terzo Polo

24 Luglio 2025, 09:41

Sanità, tensione tra Spoleto e Foligno: si riaccende lo scontro sul futuro degli ospedali e sul progetto del Terzo Polo

“Se in questi anni c'è stato un ospedale depotenziato, quello è il San Matteo degli Infermi, ed è semmai a causa di un nosocomio spoglio della metà dei reparti, dopo la chiusura totale per conversione a ospedale Covid, che il San Giovanni Battista soffre il sovraffollamento e tutta l'Umbria l'allungamento delle liste d’attesa”. Con queste parole il sindaco Andrea Sisti ha replicato martedì sera all’intervento del collega di Foligno, Stefano Zuccarini, che poche ore prima era intervenuto in consiglio comunale contestando forma e merito della riunione di venerdì scorso tra la presidente Stefania Proietti, i capigruppo consiliari di Spoleto e i componenti nella commissione sanità.
“Il progetto del Terzo polo ospedaliero avrebbe soltanto messo nero su bianco questa agonia: un ospedale vuoto e un altro in sovraccarico, con vantaggi soltanto per la sanità privata e molto disagio per i cittadini”, ha detto Sisti, che ha poi sostenuto: “Le intenzioni di Proietti sono chiare, ogni ospedale sarà parte integrante del nuovo Piano sanitario, che metterà al centro la sanità pubblica e la prossimità dei servizi per tutti i cittadini dell'Umbria, senza distinzioni territoriali. Restituire al San Matteo la dignità di cui è stato privato in questi anni di amministrazione Tesei - ha concluso Sisti - non toglierà nulla agli altri, ma, con una vera integrazione, ne guadagnerà tutto il sistema sanitario pubblico regionale, quindi tutte le cittadine e i cittadini dell'Umbria”.

Il nuovo scontro politico tra Spoleto e Foligno deriva dalle prospettive emerse venerdì scorso all’incontro a cui ha partecipato Proietti, affiancata dalla direttrice welfare e sanità della Regione, Daniela Donetti, e dal direttore generale della Usl 2, Roberto Noto. Qui è stato in sintesi detto che il progetto del Terzo polo ospedaliero abbozzato dalla giunta Tesei verrà superato dal nuovo Piano sanitario, anche se poi la presidente ha glissato sulle richieste esplicite di abolizione formale del progetto. Nella riunione è stata anche annunciata la riapertura della degenza con otto posti letto del reparto di Cardiologia di Spoleto, saltato nell'ottobre 2020 quando l'ospedale è stato convertito in presidio Covid, e l'ampliamento a 12 ore delle sedute operatorie di chirurgia robotica, puntando sull'urologia, mentre sul Punto nascita resta in corso l'iter già noto per tentare di ottenere una deroga e quindi la riapertura.

Lo scenario ha generato “profonda preoccupazione” in Zuccarini che martedì pomeriggio in consiglio comunale è intervenuto per dire che “l’unione dei due ospedali non era un capriccio della precedente giunta regionale, ma una necessità che deriva dall’adempimento del decreto ministeriale 70 (del 2015, ndr), che prevede un bacino di utenza di 150 mila persone per avere un ospedale: il Terzo polo era quindi propedeutico al mantenimento dei presidi”. Zuccarini ha poi attaccato duramente la presidente di Regione, definendo il suo “comportamento imbarazzante”, per poi dire: “Proietti deve venire a Foligno a spiegare le sue intenzioni, chiarendo perché è andata prima a Spoleto, snobbandoci e trattandoci come città ancillare rispetto a Spoleto. In ballo - ha proseguito - c'è la sopravvivenza dei due ospedali e quindi la possibilità che chiudano entrambi, detto tra noi - è stato il suo intervento in aula - se chiude Spoleto è un problema, ma se chiude Foligno salta l'intera sanità regionale, penso solo al Pronto soccorso con 48 mila accessi, che sono più di quelli che fa Terni. Chiedo ai consiglieri - ha concluso il sindaco -di valutare un consiglio comunale aperto invitando la presidente Proietti”.


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