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Referendum sui confini, a Spoleto prende forma il percorso tra comitati, quorum e regolamenti

Alessandro Antonini

11 Luglio 2025, 08:55

Referendum sui confini, a Spoleto prende forma il percorso tra comitati, quorum e regolamenti

Ma qual è la strada legislativa per modificare i confini delle province e arrivare al cosiddetto riequilibrio territoriale? Ce lo spiegano Samuele Bonanni, del Movimento cinque stelle Spoleto - su sua proposta il consiglio spoletino ha approvato il regolamento per i referendum comunali - e Sergio Grifoni, vice presidente dell’associazione Prima Spoleto, di cui pubblichiamo anche l’intervista esclusiva in queste pagine. “Le strade sono due”, evidenzia Bonanni. “La prima, con il voto favorevole dei due terzi dei gruppi consiliari di maggioranza e dei due terzi dei gruppi consiliari di minoranza, è indire un referendum comunale consultivo. La seconda, raccogliendo le firme necessarie, vede la possibilità per un comitato promotore di richiedere l’avvio di un referendum propositivo.

Istituito il citato comitato promotore dovrà essere l’apposito Comitato dei Garanti a indicare il disco verde sul fronte della regolarità tecnica - come evidenzia Grifoni. Se non ci sono problemi su questo fronte lo stesso comitato deve avviare la raccolta firme, per un numero minimo del 7% degli aventi diritto, pari a poco più duemila nella fattispecie di Spoleto. A questo punto, portata a termine la consultazione cittadina, si deve esprimere il consiglio comunale

Quorum differenti

Discorso a parte i quorum che servono per approvare la proposta. Sono differenti in base ai due tipi di consultazione.

Il referendum consultivo che viene deliberato coi due terzi del consiglio (maggioranza e opposizione) non ha quorum. Basta in teoria anche un solo voto. Poi però il consiglio comunale decide di fare propria o meno l’intendimento decretato dal referendum. Lo dice l’articolo 16 del regolamento: “Il referendum consultivo è valido indipendentemente dal numero degli aventi diritto al voto che vi ha partecipato”.

Per il referendum propositivo occorre invece il quorum del 40% degli aventi diritto al voto: una volta raggiunto la proposta passa se c’è la maggioranza semplice dei sì. Sempre all’articolo 16: “Il referendum propositivo è valido se ha partecipato al voto almeno il 40% (quaranta per cento) più 1 (uno) degli aventi diritto e la proposta è approvata se ha conseguito la maggioranza dei voti favorevoli validamente espressi”.


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