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Il fatto

Allarme terrorismo anche in Umbria, sotto controllo i siti a rischio. Vigilanza intensificata in tutta la regione

Catia Turrioni

24 Giugno 2025, 11:38

Militari ad Assisi

Militari ad Assisi

E’ massima allerta anche in Umbria dopo l’attacco militare Usa all’Iran.
I prefetti di Perugia e Terni, Francesco Zito e Antonietta Orlando, hanno convocato ieri pomeriggio i vertici provinciali delle forze dell’ordine per una mappatura dei siti a rischio su cui, sin da subito, viene rafforzata la vigilanza.
Domani, evidenzia l’assessore regione Francesco De Rebotti, la questione sicurezza verrà affrontata anche nel corso della seduta di giunta presieduta da Stefania Proietti.


Sorvegliati speciali i principali obiettivi sensibili: stazioni ferroviarie, aeroporto San Francesco e luoghi di culto, dalla basilica di Assisi alle principali chiese umbre, anche a Perugia, Norcia e Cascia. Nel Ternano, sotto osservazione il duomo di Orvieto ma anche il polo militare di viale Brin e le Acciaierie.
Incrementati anche i controlli in tutte le principali infrastrutture, su sottopassi, viadotti e siti che in qualche modo potrebbero riguardare interessi statunitensi e israeliani.
Particolare attenzione, poi, viene rivolta a possibili azioni di “lupi solitari” e alla propaganda jihadista online, che continua a rappresentare una minaccia concreta. Il quotidiano la Repubblica evidenzia come, nelle ultime settimane, gli Usa avessero alzato l’allerta specificatamente sull’Italia spiegando ai cittadini statunitensi di prestare particolare attenzione nei loro viaggi in Italia. “Il motivo - scrive la Repubblica - è un’indagine proprio su un lupo solitario (in Umbria) che, radicalizzatosi on line nei tradizionali circuiti dell’odio, è stato identificato dalla nostra polizia e arrestato prima che potesse colpire. Puntare sulla prevenzione è stata una scelta che ha premiato in questi anni: come dai dati presentati dal ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, dal 22 ottobre del 2022 sono state eseguite 198 espulsioni di radicalizzati, estremisti o presunti terroristi. Diciannove in questi primi mesi del 2025, 82 lo scorso anno”.


Misure di sicurezza contro l’allerta terrorismo sono state predisposte già domenica pomeriggio al Viminale nel corso della riunione del comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha visto la partecipazione delle forze dell’ordine, delle agenzie di intelligence e delle strutture preposte alla cybersicurezza.
A Roma, in particolare, sono stati rafforzati i dispositivi di sicurezza attorno al Vaticano e agli obiettivi sensibili, mentre in tutta Italia si monitorano con attenzione manifestazioni e possibili ritorsioni da parte di proxy iraniani o gruppi antagonisti.
Il quadro resta molto delicato, con le prossime 48-72 ore considerate a maggior rischio, ma le forze dell’ordine italiane sono in stato di massima allerta e pronte a intervenire per garantire la sicurezza interna.

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