Umbria
Se si pensa all'Umbria, il tartufo è una delle prime immagini che viene in mente. Soprattutto se, come in questo caso, il tartufo è da record e pesa 1,4 chilogrammi. Un bottino che si nascondeva tra i boschi di Montefalco (Pg) e che non è sfuggito al naso di Dora, una cucciola di lagotto romagnolo, che insieme al suo padrone, ha scritto una pagina importante del tartufo italiano. Si tratta di un Tuber aestivum Vitt, meglio noto come tartufo nero estivo.
Durante la minuziosa fase di scavo, centimetro dopo centimetro, il cavatore - incredulo e sopreso - ben presto ha capito di avere tra le mani un pezzo d'Umbria destinato ad andare oltreoceano. Ad aggiudicarsi il tesoro prezioso, è stata la Urbani Tartufi, azienda esportatrice di tartufi dal 1852. “Questo esemplare volerà con noi al Fancy Food Show di New York - ha commentato Giammarco Urbani, Ad del gruppo di aziende di famiglia, presente all’evento -. Nella Grande Mela avranno l’onore di assaporare non solo un ingrediente unico, ma un frammento del nostro territorio, che continua a sorprenderci con la sua generosità”.
Un segnale che fa ben sperare per la stagione estiva, soprattutto in vista dell’apertura della ricerca del rarissimo tartufo bianco, a fine settembre. Anche le condizioni atmosferiche, stavolta hanno girato a favore: piogge ben dosate e giornate soleggiate stanno creando le condizioni ideali per un’annata generosa. “L’Umbria – ha aggiunto Urbani - ogni anno produce circa 20 tonnellate di nero e fino a 3 tonnellate di bianco pregiato. Ma oltre ai numeri, è la passione a fare la differenza. Quella dei cavatori e della cava del tartufo, oggi riconosciuti come Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO, e quella dei giovani che si stanno avvicinando con entusiasmo a quest’arte antica”.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy