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Limitazioni alla raccolta dei tartufi, Arcudi interroga la giunta e chiede interventi contro il ddl in discussione al Senato

Per il consigliere regionale di Umbria civica “il provvedimento rappresenta una grave minaccia alla tradizione umbra della libera cerca, che dal 2021 è riconosciuta come patrimonio culturale immateriale Unesco"

Alessandro Antonini

09 Giugno 2025, 20:28

Limitazioni alla raccolta dei tartufi, Arcudi interroga la giunta e chiede interventi contro il ddl in discussione al Senato

Tartufi, tradizione umbra

“Preoccupazione per l’impatto del disegno di legge 1412 (‘Bergesio’), attualmente in discussione al Senato, che introduce nuove limitazioni alla libera cerca e raccolta del tartufo in ambiente naturale” La esprime il consigliere regionale Nilo Arcudi (Tesei Presidente - Umbria Civica) annunciando di aver presentato sull’argomento un’interrogazione urgente alla giunta regionale. 

 

Secondo Arcudi “il provvedimento rappresenta una grave minaccia alla tradizione umbra della libera cerca, che dal 2021 è riconosciuta come patrimonio culturale immateriale Unesco. Il ddl favorirebbe infatti interessi privati e proprietà recintate, riducendo drasticamente l’accesso collettivo a un bene naturale e storico come il tartufo, con pesanti ricadute economiche, sociali e ambientali per centinaia di tartufai umbri. Stiamo assistendo a una progressiva privatizzazione del sottobosco. Con questo disegno di legge si rischia di trasformare la cerca del tartufo in un’attività elitaria, escludendo i piccoli cercatori e alterando l’equilibrio costruito negli anni sul territorio”.

Nell’interrogazione, Arcudi chiede alla giunta di Palazzo Donini di “esprimere formalmente parere contrario al ddl 1412;  sostenere le associazioni dei tartufai umbri nella richiesta di una moratoria; attivarsi presso la Conferenza delle Regioni e il ministero dell’Agricoltura per tutelare la cerca libera come bene comune; garantire che eventuali riconoscimenti di tartufaie controllate siano trasparenti, monitorati e non finalizzati ad esclusivi vantaggi privati”. Nilo Arcudi spiega di essere “in linea con quanto denunciato da numerose associazioni di categoria, tra cui il C.A.T. Umbria, la F.N.A.T.I. e l’A.T.I., che vedono nel ddl una grave minaccia per il futuro della tartuficoltura tradizionale. La Regione deve difendere una delle sue eccellenze culturali e naturalistiche. Non possiamo permettere che il tartufo diventi privilegio di pochi”.

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