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Cronaca

Comitati in pressing sul futuro dell’ospedale di Spoleto: priorità alla riapertura del Punto nascita

In una lettera al sindaco Sisti si chiede di dare seguito agli impegni presi dalla presidente della Regione, Proietti

28 Maggio 2025, 08:00

Comitati in pressing sul futuro dell’ospedale di Spoleto: priorità alla riapertura del Punto nascita

I Comitati civici spoletini nati a difesa dell’ospedale, fanno pressing sul sindaco Andrea Sisti affinché “si dia urgente seguito agli impegni programmatici già presi dalla Regione Umbria con la ricostituzione dei reparti sanitari chiusi dalla passata amministrazione regionale”, scrivono in una nota Umberto De Augustinis (Comitato civico per la salute pubblica e l'emergenza sanitaria della città di Spoleto e della Valnerina), Antonio Briguori (Comitato di Strada per la salute pubblica), Francesco Giannini (Coordinamento per la pace i diritti e la difesa dell'ambiente) e Leonello Spitella (Spoleto City Forum). Puntualizzando poi che “va da sé che la riapertura del Punto nascita è la richiesta prioritaria ed irrinunciabile”.

I quattro Comitati ritengono infatti prioritaria “la necessità di un urgente ruolo positivo e attivo dell’amministrazione comunale della Città di Spoleto nella definizione del Piano sanitario regionale – è spiegato nella nota - che non può prescindere dal pieno ripristino del presidio ospedaliero della città di Spoleto. E che, inoltre, si assumano tutte le iniziative partecipandole preventivamente ai Comitati ed alla città”. Una missiva, questa, che oltre al primo cittadino Sisti è stata inviata anche alla presidente della Regione dell’Umbria, Stefania Proietti, che solo pochi giorni fa ha annunciato di provvedere a breve a chiedere al ministero della Salute una deroga così da poter dare una nuova chance al Punto nascita di Spoleto. Anche se lì dove era ubicato fino a cinque anni fa, ora è in piena attività il reparto di Ortopedia. “Il testo unico degli enti locali – prosegue la nota dei Comitati - individua il sindaco come massima autorità sanitaria locale, a livello regionale, secondo le norme nazionali la pianificazione dei servizi sanitari e socio-sanitari deve prevedere la partecipazione dei comuni quali autorità locali. Le sorti dell’ospedale di Spoleto hanno segnato i temi di un dibattito che ha sempre visto la popolazione interessata, sia perché compresa nel Cratere sismico 2016, sia perché collocata in una area di sviluppo economico ritardato ed estremamente difficile sotto moltissimi profili e con netta tendenza allo spopolamento”. Un dibattito che non è mai cessato e che ha portato, grazie agli stessi Comitati “a manifestazioni, mobilitazioni e una petizione con 10.055 firme – conclude la nota - il tutto per chiedere che la decisione presa della Regione in passato venga cambiata, specie per quanto riguarda la chiusura del Punto nascite di Spoleto, perché assunta a prescindere e contro la volontà della stessa città di Spoleto”.

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