L'APPROFONDIMENTO
Papa Leone XIV e Sant’Agostino
Con l’elezione di Papa Leone XIV, nato Robert Francis Prevost, la Chiesa Cattolica ha un nuovo pontefice: il 267º della sua storia. Statunitense di Chicago, classe 1955, è il primo papa appartenente all’Ordine di Sant’Agostino. Ma a colpire è soprattutto il profilo culturale e spirituale di questo religioso: laureato in filosofia e profondo conoscitore del pensiero agostiniano, Leone XIV porta in Vaticano una sensibilità formata nella riflessione, nello studio e nella vicinanza ai popoli dell’America Latina, dove ha operato per anni, in particolare in Perù.
Prevost ha iniziato il suo cammino accademico alla Villanova University, ateneo agostiniano, dove ha conseguito la laurea in matematica e filosofia. Dopo l’ordinazione nel 1982, ha vissuto una lunga missione peruviana come formatore, parroco e giudice ecclesiastico, distinguendosi per l’impegno con le comunità povere e marginali. È stato anche alla guida dell’Ordine agostiniano dal 2001 al 2013 e vescovo di Chiclayo, ottenendo la cittadinanza peruviana.
Creato cardinale nel 2023, ha poi assunto ruoli centrali a Roma nel governo della Chiesa. Il suo stile pastorale, ispirato a Sant’Agostino, privilegia la carità alla norma, la misericordia al giudizio e promuove un’idea di Chiesa che sappia stare nelle periferie. La scelta del nome Leone, infine, evoca la tradizione di papi riformatori come Leone XIII, segno di un pontificato che si preannuncia attento ai temi sociali e al dialogo con il mondo contemporaneo, senza rinnegare l’eredità dei padri.
Papa Leone XIV è membro dell’Ordine di Sant’Agostino, un ordine religioso che si ispira agli insegnamenti di Sant’Agostino d’Ippona, una delle figure più influenti della spiritualità cristiana. Appartenere a questo ordine significa abbracciare una visione della vita cristiana fondata sull’amore di Dio e del prossimo, sulla comunione fraterna e sul servizio umile alla Chiesa e al mondo.
La spiritualità agostiniana pone al centro la vita comunitaria, intesa come cammino condiviso di fede e carità. I membri dell’Ordine vivono in fraternità, seguendo la Regola di Sant’Agostino che invita a condividere beni, sentimenti e impegno verso gli altri, specialmente i più bisognosi. Questa comunione si unisce a una forte attenzione alla preghiera, allo studio e all’insegnamento, strumenti fondamentali per servire la Chiesa e promuovere la verità.
Papa Leone XIV, con la sua formazione e la sua esperienza pastorale, incarna questi valori: la sinodalità, cioè il camminare insieme nella fede, il servizio umile e la promozione della pace e della carità, sono aspetti centrali del suo ministero, in continuità con il magistero di Papa Francesco.
Le dottrine fondamentali che guidano l’Ordine sono:
L’amore come fondamento della vita cristiana, che si esprime nella carità verso Dio e verso il prossimo;
La vita comunitaria, che unisce preghiera, studio e servizio, secondo un modello di cenobitismo moderato;
La sinodalità e il servizio umile, vissuti attraverso l’obbedienza e i Consigli Evangelici di povertà, castità e obbedienza;
La concezione del male come privazione del bene e la centralità della grazia divina per la salvezza;
Sant’Agostino è uno dei più grandi filosofi e teologi cristiani, la cui filosofia è fortemente influenzata da Platone. Egli sostiene che la conoscenza vera nasce da un’illuminazione interiore, un ricordo delle verità eterne che l’anima già possiede (dottrina della reminiscenza). Per lui, la realtà è divisa in due mondi: quello sensibile e mutevole, e quello eterno e immutabile delle idee e di Dio.
Agostino vede l’uomo come un’unione sostanziale di anima e corpo, ma pone grande enfasi sull’interiorità e sulla ricerca di Dio come oggetto d’amore supremo. Il male, secondo lui, non è una sostanza, ma una privazione del bene, cioè una scelta libera dell’uomo di allontanarsi da Dio. La salvezza è possibile solo grazie alla Grazia divina, che illumina e guida l’anima. In ambito pedagogico, Agostino attribuisce un ruolo fondamentale al maestro, che aiuta l’intelletto umano a sviluppare le conoscenze innate, guidando l’allievo dal noto all’ignoto attraverso esempi e deduzioni.
San Tommaso è il massimo esponente della filosofia scolastica medievale e si ispira soprattutto ad Aristotele. Per lui, la ragione umana e la fede cristiana non sono in contraddizione, ma si completano. La conoscenza parte dall’esperienza sensibile e procede per induzione e deduzione, usando un metodo rigoroso e logico.
Tommaso vede l’uomo come un composto di anima e corpo, ma sottolinea la capacità della ragione di conoscere la realtà e di arrivare a Dio anche senza la rivelazione, sebbene la fede la perfezioni. Le sue Cinque vie sono prove razionali dell’esistenza di Dio basate sull’osservazione del mondo. Per quanto riguarda l’insegnamento, San Tommaso ritiene che l’insegnamento sia un dono divino e che il maestro aiuti l’intelletto umano a svilupparsi, ma è soprattutto Dio la fonte ultima della conoscenza.
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