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Umbria, nuova legge per l'energia verde: meno burocrazia e più tutele per il paesaggio

Via libera della Giunta alla proposta che accelera le rinnovabili bilanciando sviluppo e identità territoriale. Iniziati gli incontri con i cittadini

Catia Turrioni

08 Maggio 2025, 20:32

Nuova legge

Nuova legge regionale a tutela del paesaggio

La giunta regionale dell’Umbria ha pre-adottato la proposta di legge Misure urgenti per la transizione energetica e la tutela del paesaggio umbro presentata dall’assessore all’Ambiente Thomas De Luca. Il testo intende dare piena attuazione alle direttive europee e nazionali per la promozione delle energie rinnovabili, in particolare al Decreto legislativo 199/2021 e al Decreto ministeriale del 21 giugno 2024.

L’obiettivo è chiaro: individuare le aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, bilanciando lo sviluppo energetico con la tutela del paesaggio, delle risorse naturali e del patrimonio culturale dell’Umbria. Una sfida urgente, alla luce della crisi climatica che sta trasformando il territorio e del ritardo accumulato nel raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2030: ad oggi, su 1.756 megawatt previsti, ne sono stati installati solo 234 rispetto ai 279 previsti già per il 2024.

La legge si inserisce nel quadro delle strategie nazionali ed europee per la decarbonizzazione: dal Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (PNIEC), al REPowerEU, fino al Green Deal europeo, che punta a una riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e all’impatto climatico zero al 2050. In questo contesto, l’Umbria vuole fare la sua parte, promuovendo un uso razionale dell’energia basato sul principio di prossimità tra produzione e consumo, con un occhio di riguardo per l’autoconsumo e le comunità energetiche. Il contrasto alla povertà energetica e il sostegno alla competitività economica regionale sono tra le priorità indicate.

Tra le misure previste: la definizione di criteri per stabilire le aree idonee o escluse dall’installazione degli impianti, anche in base al valore paesaggistico e culturale. La Giunta potrà individuare nuove aree idonee, anche su proposta dei Comuni, soprattutto in caso di scostamenti dagli obiettivi nazionali. In queste aree i tempi autorizzativi saranno ridotti di un terzo, con parere paesaggistico obbligatorio ma non vincolante. Introdotte fasce di rispetto intorno ai beni tutelati (da 500 metri a 7 chilometri), e il principio di “prevalenza di idoneità”: in caso di sovrapposizione tra area idonea e non idonea, prevale la prima—con eccezioni per siti Unesco, la fascia olivata Assisi-Spoleto e impianti ad alta potenza da biomasse.

Un altro aspetto strategico è lo sviluppo di sistemi di accumulo, sia giornalieri che stagionali, per garantire la continuità delle fonti rinnovabili: batterie, produzione di idrogeno verde, bacini idrici abbinati a centrali idroelettriche. Per gli impianti già esistenti, l’area utilizzabile potrà aumentare fino al 30% se dotati di un sistema di accumulo adeguato. Invasi e dighe saranno confermati come siti idonei per impianti idroelettrici da pompaggio.

La proposta prevede infine un sistema di monitoraggio annuale (entro il 31 marzo) per verificare la potenza installata e autorizzata, con eventuali misure correttive in caso di scostamenti significativi. Le nuove regole si applicheranno anche alle autorizzazioni in corso.

Per aprire un dialogo con i cittadini, la Regione ha organizzato una serie di incontri pubblici in tutto il territorio. Un’occasione per approfondire una legge che mira a coniugare la necessaria transizione energetica con la salvaguardia dell’identità paesaggistica e culturale dell’Umbria. Il primo incontro oggi 8 marzo alle 17 alla sala Digipass di Ponte San Giovanni. A seguire: Terni (martedì 13); Orvieto (giovedì 15); Norcia (venerdì 16); Foligno (sabato 17) e Città di Castello (lunedì 19 maggio). 

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