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Territorio

Trasimeno, "Oltre mille imbarcazioni intrappolate", l'allarme del movimento Il lago al centro

Alle istituzioni la richiesta di dragaggi ed interventi prima della stagione estiva

Nicola Torrini

03 Aprile 2025, 15:59

Lago Trasimeno

Oltre mille imbarcazioni intrappolate al Trasimeno, che solo i dragaggi possono liberare”. E’ questo il risultato del grande lavoro di inchiesta svolto dai volontari del movimento Il lago al centro che, nella giornata di martedì, hanno effettuato dei rilevamenti su gran parte delle darsene e dei porti presenti sul lago. “Ciò che è emerso – affermano dal movimento – è un quadro agghiacciante che conferma quali siano gli interventi prioritari da fare”. Ma ecco i dati delle misurazioni dei livelli delle acque effettuate il 1° aprile (ricordando che nei prossimi mesi il lago, fisiologicamente, potrebbe scendere di almeno ulteriori 50 centimetri): San Feliciano, darsena sud 70-45 cm, darsena pescatori 15 cm, darsena nord 53 cm; Torricella, darsena sud 45 cm, darsena nord completamente insabbiata; Passignano, darsena club velico 65 cm; Castiglione del Lago, darsena club velico 115-130 cm; Tuoro, darsena 120 cm; Sant’Arcangelo, darsena pescatori 30 cm; Panicarola, darsena pescatori 15 cm (scavata di recente con escavatore e già richiusa); Isola Polvese 40-15 cm, con i porticcioli tutti insabbiati; Isola Maggiore, 60 cm e interno per metà insabbiata.


Anche le rotte di navigazione dei traghetti per Isola Polvese – sostengono dal movimento – sono a rischio nonostante i battelli utilizzati siano sempre più piccoli. Alla Polvese e a San Feliciano, al momento, è impossibile attraccare sulle rampe del Grifone, mezzo di trasporto per materiali e mezzi agricoli, e pertanto è impossibile svolgere quelle attività necessarie per la vita e la manutenzione dell’isola. Con questi numeri la navigazione a vela si ferma. Attività come lo sci nautico sono già ferme. Cosa diranno i gestori di spiagge o campeggi agli ospiti abituati a uscite in barca per fare tuffi in mezzo al lago o raggiungere le isole? Anche i motoscafi si fermeranno perché uscire dal porto aspirando terra dai motori compromette il circuito di raffreddamento, con danni rilevanti, il rischio di rimanere in mezzo al lago e, quindi, la necessità di chiamare soccorsi per essere trainati. Soccorsi che anch’essi operano con le stesse difficoltà. Insomma – concludono da Il lago al centro – una situazione che non può più attendere: avviare i dragaggi è ormai vitale”.


Di tutto questo si parlerà a Tuoro, in sala Petri, il 3 aprile alle 20.30, durante un incontro sul tema organizzato proprio dal movimento Il lago al centro: “Faremo chiarezza sulle bufale che girano anche in questi giorni sui social e magari provare a capirne i motivi”. Altro tema cruciale è quello della manutenzione dei fossi e dei canali di scolo: “Abbiamo fatto fotografie e misurazioni che stanno dando vita a un documento molto interessante, che dimostrerà che questo tipo di attività porterebbe molta più acqua dell’invaso di Montedoglio, in modo continuo ed economico. Non che non vogliamo l’acqua dalla diga, ma parliamo di pochi centimetri e non immediati, anche perché necessita di opere. Chi pensa che basta aprire un rubinetto, sappia che questo rubinetto non c’è”. Infine, l’argomento scottante dei “vincoli”: “In questi ultimi anni, parlando con gli amministratori di ogni parte politica, è emerso che i vincoli impediscono qualsiasi intervento di dragaggio e rendono molto difficili anche quelli di manutenzione”. Da qui il nuovo appello al commissario straordinario Nicola Dell’Acqua, all’assessore regionale Simona Meloni e al consigliere regionale Cristian Betti: “Riponiamo tanta fiducia visto che la loro visione di lago coincide molto con la nostra, ma servono risposte. Serve avviare i lavori e solo il commissario può andare in deroga superando i vincoli assurdi che da vent’anni impediscono dragaggi e manutenzioni di fossi e canali di scolo”.

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