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Abusi sulle farfalle, le atlete della ginnastica ritmica e le intercettazioni: "Potremmo farle nere. Bisogna dargli una bastonata"

Il pm federale al telefono: "Cioè due str.... che dicono cose che hanno avuto una risonanza paurosa"

Annalisa Ercolani

01 Dicembre 2024, 14:18

Abusi sulle farfalle,  le atlete della ginnastica ritmica e le intercettazioni: "Potremmo farle nere. Bisogna dargli una bastonata"

Parole imbarazzanti e gravissime: "Bisogna aspettare, quando è ora dargli una bastonata nella testa". Una serie di intercettazioni telefoniche rivela come i vertici della ginnastica gestissero le testimonianze e le denunce riguardanti i presunti abusi sulle Farfalle, le atlete della ginnastica ritmica. In particolare, alcune frasi dell’avvocato pugliese Michele Rossetti, pm federale della federazione ginnastica, hanno suscitato forte indignazione.

Come riporta La Repubblica, durante una conversazione, Rossetti afferma: "Il problema è che i media gli hanno dato uno spazio enorme. Cioè due str.... che dicono cose che hanno avuto una risonanza paurosa, invitate da tutte le parti. Io ho scatenato i miei agenti segreti dicendo: Trovatemi tutte le ex farfalle che non si sono messe in combutta con queste, e me le sentirò". Si riferisce ad Anna Basta e Nina Corradini, le due Farfalle che hanno denunciato presunti maltrattamenti e abusi psicologici da parte dell’allenatrice Emanuela Maccarani e dell’assistente Olga Tishina. Tuttavia, le accuse si sono concluse con un'ammonizione per Maccarani e un’assoluzione per TishinaIl ruolo del procuratore federale, che dovrebbe operare in modo "riservato e indipendente dal potere politico", appare invece intrecciato con i vertici della Fgi, la Federazione Ginnastica Italiana. Dalle 350 pagine di atti giudiziari raccolti dai pm di Monza emergono rapporti che mettono in discussione questa indipendenza.

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Rossetti avrebbe fornito al presidente della Fgi, Gherardo Tecchi, dettagli su colloqui investigativi avvenuti dopo l’audizione di Basta e Corradini. Inoltre, avrebbe suggerito azioni contro altre figure, come l’allenatrice Ginevra Parrini, per il suo supporto pubblico alle atlete coinvolte. "Se questa è tesserata ancora, non so se sia opportuno in questo momento… però qualche bacchettata si potrebbe pure dare, no?", è la frase attribuita a Rossetti

Le intercettazioni rivelano una strategia volta a isolare chi denunciava. Rossetti ha descritto Anna Basta dicendo: "Era atleta di buon livello, a un certo punto ha cominciato ad apprezzare i piaceri della vita e si è resa conto, probabilmente, che poteva fare star system senza farsi il culo". Si discuteva anche su come gestire mediaticamente il caso: "Il problema sarà archiviare senza dare la sensazione… cioè ho pensato alla possibilità di dire ai media che abbiamo fatto un'azione protettiva".

Tecchi ha confidato al consigliere Armando Guidi che, pur avendo la possibilità di mettere in difficoltà le accusatrici, sarebbe stato meglio evitare poiché "se tu vai addosso alle ragazze diventi un orco e loro le poverine. Bisogna aspettare, quando è ora dargli una bastonata nella testa". Un'altra intercettazione mette in luce il coinvolgimento diretto dei vertici federali nella selezione dei testimoni da ascoltare in aula.

In una conversazione tra Rossetti e il vicepresidente Valter Peroni, quest'ultimo propone di basarsi su un elenco fornito da Maccarani per evidenziare i nomi degli atleti considerati affidabili o meno. "Ti faccio la foto di questo elenco che mi ha fatto Emanuela. Dove ci sono due crocette sono quelle che ti aveva indicato lei verbalmente… no? E poi con due trattini altre due secondo lei negative o non controllabili o che possono dir male", ha detto Peroni. La risposta di Rossetti è stata: "Vabbè, vediamo se stanno anche nel mio elenco".

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