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L'INIZIATIVA

Dieci giorni di punti interrogativi: oggi l'ultima locandina della campagna lanciata dal Corriere

Una serie di domande come provocazione contro l'informazione superficiale di chi si affida solo ai social e con le quali speriamo di aver fatto riflettere chi si è allontanato dalle edicole

25 Giugno 2025, 08:00

Dieci giorni di punti interrogativi: oggi l'ultima locandina della campagna lanciata dal Corriere

Tutte le 10 locandine uscite in edicola

Dieci giorni. Dieci locandine. Dieci domande. Un punto interrogativo grande, piazzato al centro di ogni edicola dell’intera regione Umbria, come una provocazione. Anzi, come un invito: fermarsi, guardare, pensare.
Oggi mercoledì 25 giugno si chiude la "campagna del punto interrogativo", ideata dal Corriere dell'Umbria - quotidiano capostipite del gruppo Corriere di cui fanno parte anche i quotidiani cartacei Corriere di Arezzo, Corriere di Siena e Corriere di Maremma - riaccendere i riflettori sul valore della carta stampata e, soprattutto, delle edicole. Una battaglia, questa, che da inizio anno il nostro quotidiano ha scelto di condurre apertamente, contro la desertificazione delle edicole e contro l’idea - ormai troppo diffusa - che i giornali non servano più.

La decima e ultima locandina

"La carta stampata non è morta, è solo stata messa da parte - aveva dichiarato, lanciando questa campagna, il direttore del Gruppo Corriere, Sergio Casagrande –. Noi vogliamo rimetterla al centro. E per farlo serviva anche un gesto simbolico, forte, che scuotesse le abitudini e rompesse la routine. Da qui la scelta: per dieci giorni, via i titoli in prima locandina. Al loro posto, un grande punto interrogativo. E una frase che faccia riflettere". Una decisione presa in controtendenza.

Nel mondo delle notizie che corrono a mille all'ora, il Corriere dell'Umbria ha deciso di rallentare, per richiamare l’attenzione. E ha "parlato" proprio a quelli che oggi sono i più lontani dalle edicole: i lettori frettolosi, distratti, abituati a "scorrere" l’informazione col dito, sul telefono, senza approfondire nulla. Ecco allora dieci frasi-slogan che si sono alternate sui manifesti gialli affissi ogni mattina fuori dalle edicole.
"Parole pensate non per dare risposte, ma per sollevare dubbi - commenta Sergio Casagrande. Perché il dubbio è l’inizio di ogni ricerca, e ogni ricerca ha bisogno di strumenti solidi: un quotidiano fatto bene, radicato nel territorio, con le firme giuste e il tempo necessario per capire".

La campagna del punto interrogativo si chiude quindi oggi con la decima locandina, ma il suo messaggio - almeno speriamo noi del Corriere - resta. Ed è un messaggio che il Corriere dell'Umbria può permettersi di lanciare con credibilità, anche perché i dati parlano chiaro: nei primi quattro mesi del 2025, il Gruppo Corriere ha registrato un +27,3% di lettori secondo Audipress. Un risultato storico, mai raggiunto prima nei 42 anni di vita del quotidiano. "Abbiamo scelto di fare questa campagna adesso, proprio perché i dati sono dalla nostra parte – spiega ancora Casagrande –. Quando si è in difficoltà, certe battaglie rischiano di suonare come disperate. Ma noi oggi stiamo crescendo, e proprio per questo vogliamo restituire qualcosa alla comunità alla quale apparteniamo: un giornale vero, da leggere e non solo da sfogliare, un giornale che ogni giorno si pone una domanda e prova a trovare risposte".

La campagna - lo ricordiamo - si inserisce nel più ampio progetto che il Corriere dell'Umbria sta portando avanti a tutela delle edicole, presidio culturale e sociale che rischia di scomparire sotto il peso dell'abbandono. Ecco perché questo esperimento, durato dieci giorni, non è stato, per noi, solo una trovata grafica. È stato una sorta di gesto di militanza culturale. Un modo per dire, ancora una volta: l’informazione di qualità ha bisogno di spazio, tempo, lettori... e di edicole vive.
Da domani anche le nostre locandine torneranno ad annunciare i titoli principali. La nostra speranza, intanto, è che da oggi qualcuno, di tutti coloro che in questi giorni si sono fermati, anche solo per un attimo, davanti a quel punto interrogativo, porti con sé una domanda in più. E magari anche un giornale sotto braccio. Se poi non è il Corriere dell'Umbria poco importa. L’informazione su carta stampata, in Italia, ha ancora tanti protagonisti - quotidiani e periodici - che meritano di continuare ad essere letti e seguiti. Non solo sfogliati o visti riprodotti in parte sui social.
Buon giornale a tutti. Vi aspettiamo ogni giorno anche in edicola.

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