Cronaca
Si è tenuta nella giornata di martedì dinanzi al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Perugia, dottoressa Natalia Giubilei e al Pubblico Ministero, dottor Franco Bettini, l’udienza preliminare che vede imputato un noto avvocato del comprensorio tifernate. Il professionista è accusato, tra le altre ipotesi di reato, di essersi indebitamente appropriato di una parte consistente dei risarcimenti danni liquidati da compagnie assicurative per conto dei propri assistiti, nonché di evasione fiscale e auto-riciclaggio. All’udienza erano presenti, tra gli altri, gli avvocati Federica Ferri e Silvia Marinelli, Lorenzo Pieracci, Walter Guarini, Sandro Radicati, Andrea Galmacci, in rappresentanza di alcune delle persone offese che si costituiranno parte civile al fine di ottenere la restituzione di quanto loro indebitamente sottratto dall’imputato.
A causa di una notifica non andata a buon fine, il procedimento è stato rinviato all’udienza dell'8 luglio 2025. In tale occasione, il Pubblico Ministero Bettini ha anticipato che depositerà un supplemento di indagine e procederà a contestare all’imputato ulteriori fatti di reato. Non ha aggiunto altro, ma non si può escludere che si siano aggiunti altri raggirati che chiedono di essere presenti nel processo quali parti lese, oppure le ulteriori indagini potrebbero aver fatto scoprire altri ipotesi di reato. Il legale tifernate è sotto inchiesta da alcuni anni da parte della Procura della Repubblica di Perugia per una indagine coordinata dal Procuratore capo della Procura di Perugia Raffaele Cantone ed eseguita dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Città di Castello al comando della capitano Claudia Mossali, per appropriazione indebita e auto-riciclaggio. Nei mesi scorsi infatti, i finanzieri della Compagnia tifernate hanno dato esecuzione ad un “Decreto di sequestro preventivo (art. 321 del c.p.p.)” per complessivi 2.642.880,74 euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, presso il Tribunale di Perugia, nei confronti dell’avvocato tifernate, indagato per le ipotesi di reato di cui agli artt. 646 c.p. (“Appropriazione indebita”), 648 ter-1 c.p. (“Auto-riciclaggio”) e 4 del D. Lgs. n. 74/2000 (“Dichiarazione infedele”).
Il provvedimento trae origine da un’attività di verifica fiscale, ancora in corso, svolta nei confronti del professionista, che ha consentito di acquisire numerosi fascicoli relativi a pratiche di richieste di risarcimento avanzate alle compagnie assicurative nell’ultimo quinquennio, per gli anni dal 2017 al 2022. Dette somme sono state, poi, utilizzate per l’acquisto di polizze assicurative ovvero sono state trasferite alla coniuge, attualmente indagata per il reato di cui all’art. 648 ter comma 1 c.p. (“impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita”) per il successivo investimento in ulteriori prodotti finanziari. Il legale tifernate è difeso dal collega Giovanni Cantelli del foro di Napoli.
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