Attualità
I treni elettrificati Minuetto
Nei giorni scorsi era stata data la notizia che nella sede della stazione ferroviaria di Città di Castello in piazza della Repubblica erano arrivati due bilici con un primo carico di traversine per avviare il cambio delle stesse nelle tratta tra Città di Castello e Sansepolcro adeguata alla nuova legge e soprattutto per poter rendere le tratte compatibili al treno Minuetto elettrificato. Oggi si registra qualcosa di diverso che potrebbe cambiare davvero il destino dei collegamenti ferroviari non solo verso la Capitale, bensì anche verso la regione Toscana con la stazione di Arezzo, ma soprattutto verso Rigutino per collegarsi con l’alta velocità verso il nord ed il sud d’Italia.
La “strambata”, in gergo marinaresco, è arrivata dal consigliere comunale Claudio Serafini, condiviso con tutti i colleghi di maggioranza dei gruppi Pd, Psi e lista Luca Secondi sindaco. Secco il dispositivo promosso da Serafini che afferma “Il Consiglio Comunale di Città di Castello impegna il sindaco e la giunta ad attivarsi con il nuovo Presidente della Regione dell’Umbria Stefania Proietti, con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il Ministro Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini, con il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’Assessore Regione Umbria ai Trasporti De Rebotti, affinché il progetto MedioEtruria veda al suo interno il ripristino del collegamento Città di Castello - Arezzo con la previsione della stazione di Alta Velocità individuata a Rigutino (Arezzo)”, questo il dispositivo di merito. In sede di premessa Serafini aveva argomentato: “Premesso che: l’Alta Umbria e Città di Castello sono un importante e strategico territorio nel contesto Umbro, punto di riferimento per il grande sviluppo delle attività produttive e le sue peculiarità storiche, tradizionali, artistiche, ambientali, culturali, folkloristiche e sportive; tale ruolo necessita di costante attenzione da parte di tutti i livelli istituzionali, attraverso azioni di crescita e l’adeguamento infrastrutturale del territorio; è chiaro che le aziende che operano nel territorio nella produzione di beni e nella gestione di importanti servizi e tutti i cittadini, hanno diritto e necessità di adeguati collegamenti con le reti stradali ferroviarie Italiane ed Europee; la Regione Umbria sta investendo importanti risorse su Fcu per sviluppare adeguatamente i collegamenti ferroviari. Rilevato che: ad oggi la Regione dell’Umbria deve ancora ripristinare il collegamento ferroviario della Fcu fra Città di Castello e Sansepolcro (AR) interrotto dal 12 Settembre 2017.
Città di Castello era già collegata con Arezzo con una linea ferroviaria (Fossato di Vico-Arezzo) fin dal 1886 collegamento rimasto attivo fino al 1945; lo scorso 10 Febbraio 2025 l’assemblea Legislativa della Regione dell’Umbria ha bocciato la mozione della Lega che chiedeva una accelerazione sulla scelta studio prodotta dal tavolo costituito da RFI, Regioni Toscana e Umbria che valutava come migliore la collocazione a Creti, frazione del comune di Cortona in Val di Chiana, per la stazione Medioetruria dell’Alta velocità fra Firenze e Roma, per cercare la soluzione migliore, condivisa con la Regione Toscana, che collegasse adeguatamente l’Alta Umbria con l’alta velocità; che sono ancora in discussione in Anas progetti importanti come quello della realizzazione della E78 che deve avere come priorità il collegamento tra Arezzo – Altotevere con E45; considerato che: Il “Green Deal” europeo o “Patto Verde” mira a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050, grazie a una strategia per una mobilità sostenibile e intelligente che prevede di raddoppiare il traffico ferroviario ad alta velocità entro il 2030 e triplicarlo entro il 2050 ed il raddoppio del trasporto merci ferroviario entro il 2050; Considerando il Pil per abitante, nel 2023 quello umbro si attesta a 30.531 euro pro capite, al di sotto di quello medio italiano (36.078 euro/ab) e del Centro (38.600 euro/ab). Nel 2023, il Pil dell’Umbria supera i 26 miliardi di euro e l’Altotevere ne rappresenta il 12%”.
Si attendono le necessarie reazioni a questa vera e propria assoluta novità nel campo della mobilità su treno, sperando che non sia solo un sogno.
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