Città di Castello
L'ospedale di Città di Castello
Valerio Mancini, capogruppo della Lega a Città di Castello, ha presentato un'interrogazione riguardante l'eventualità di trasferimento del Responsabile della Struttura Semplice di Chirurgia Senologica dell'Unità Sanitaria Locale Umbria 1, il dottor Luciano Carli, ad un'altra sede esterna alla regione. "In data 2 maggio – ha dichiarato Mancini – ho ricevuto notizia tramite fonti di stampa che il responsabile della struttura semplice di chirurgia senologica presso l'USL Umbria 1, il dottor Luciano Carli, ha deciso di abbandonare il suo incarico presso l'ospedale di Città di Castello". Le donne del gruppo "AMA FARFALLE", parte dell'Associazione Alto-Tevere Contro il Cancro (AACC), hanno diffuso la notizia attraverso vari quotidiani e testate online. Questa associazione, attiva da oltre 35 anni, ha apportato significativi contributi economici e un sostegno continuativo nella lotta contro le malattie oncologiche, collaborando con il personale sanitario, i pazienti e le loro famiglie.
Nel loro appello, si chiede alle istituzioni, nonché alle dirigenze sanitarie locali e regionali, di intervenire sulla questione per mantenere la collaborazione ventennale con il dottor Carli, figura di indiscusso valore professionale, caratterizzata da una forte capacità organizzativa e sensibilità umana. "Le Farfalle dell’AACC", come si autodefiniscono, hanno dichiarato chiaramente che intraprenderanno tutte le iniziative necessarie qualora non vengano date risposte adeguate. Nel proseguo del suo intervento, Mancini ha fatto riferimento alla Breast-Unit dell'Azienda USL Umbria 1, un modello organizzativo centrale presso il Presidio Ospedaliero di Città di Castello, che si occupa della gestione e presa in carico delle pazienti con patologie mammarie. La Breast-Unit si distingue per l'assistenza altamente specialistica che offre, dalla diagnosi al follow-up, e per la presenza di un team multidisciplinare esperto nelle patologie mammarie. Questo modello garantisce elevati livelli di specializzazione delle cure e l'applicazione di protocolli in linea con le direttive nazionali e internazionali. La specificità della Breast-Unit dell'Azienda USL Umbria 1 risiede nella decentralizzazione delle attività ambulatoriali (sia pre che post chirurgiche) su tutto il territorio aziendale, così da consentire alle pazienti di accedere alle cure vicino al proprio domicilio. Al contrario, l'attività chirurgica, oncologica e ricostruttiva, è centralizzata presso un unico centro di riferimento.
Mancini ha anche richiamato l'attenzione sull'impegno dichiarato dalla nuova Amministrazione Regionale e Comunale nel potenziare le strutture sanitarie, annunciando, tra l'altro, l'azzeramento delle liste d'attesa entro tre mesi dall'insediamento della nuova Giunta Regionale. Tuttavia, l'ipotesi di trasferimento del dottor Carli risulta in contrasto con le linee guida sanitarie della Breast-Unit, dato che il dottor Carli esegue ogni anno tra i 200 e i 250 interventi di chirurgia mammaria. Un suo trasferimento presso una struttura milanese, quindi esterna alla regione, rappresenterebbe una significativa perdita per la comunità dell'Altotevere e per l'intera regione Umbria, con ripercussioni anche negative non solo sul piano sanitario. Per tali motivazioni, Mancini interroga la giunta municipale per sapere se fosse già a conoscenza di questa possibile ipotesi di trasferimento e se intenda o abbia già intrapreso azioni volte a scongiurare tale evento. Inoltre, egli chiede se vi siano state interlocuzioni con la Regione Umbria anteriormente alla diffusione della notizia e quali esiti queste abbiano prodotto, sia a livello della dirigenza sanitaria locale che regionale, per garantire ai cittadini la migliore qualità dei servizi sanitari.
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