Gubbio
I baby ceraioli di Sant'Ubaldo (Photostudio)
Da questa mattina (4 maggio) alle 11,54 i tre Ceri riposano nell’Arengo Massimo del Palazzo dei Consoli. Ci resteranno fino a mezzogiorno del 15 maggio quando in Piazza Grande di Gubbio si fionderanno verso l’Alzata per poi solcare la folla per le tre girate della mattina. Ci sono stati portati dai ceraioli in posizione orizzontale con sopra i bambini da tutti i ceraioli dopo che in Basilica, ai piedi del corpo incorrotto di Ubaldo, patrono, vescovo e Santo, il cappellano dei Ceri don Mirko Orsini alle 8 aveva celebrato la messa durante la quale aveva detto: “Per vivere al meglio la giornata di festa e tutti le feste del mese di maggio serve un cuore leggero e pieno di gratitudine, che si allontana dal peccato e sceglie la via del bene. E’ un anno particolare, l’anno del Giubileo che ci invita a metterci in cammino. Bisogna pianificare il tragitto e conoscere la meta. Ciò che conta è la meta, non il tragitto. Noi pianifichiamo il tragitto e se c’è qualche variazione ci mette in difficoltà, ma scordiamo la meta che nella Festa dei Ceri è qui, a Sant’Ubaldo, nella casa del padre e del nostro Patrono. Dobbiamo alzare lo sguardo, camminare a testa alta, non guardando per terra perché si cade, non solo con i Ceri ma moralmente e spiritualmente. Dobbiamo essere pellegrini di speranza, portatori sani di speranza”.
In basilica insieme al sindaco Vittorio Fiorucci, alla sua prima festa dei Ceri da primo cittadino, tutti i protagonisti del 15 maggio: Giuseppe Piccioloni Capodieci di Sant’Ubaldo, Giuliano Baldelli (San Giorgio), Mattia Martinelli (Sant’Antonio). E poi Giuseppe Allegrucci presidente dell’Università dei Muratori, Scalpellini e Arti Congeneri “Innocenzo Migliarini”, i tre presidenti delle Famiglie Ceraiole Ubaldo Minelli (Santubaldari), Patrick Salciarini (Sangiorgiari) e Ubaldo Gini (Santantoniari).
La discesa dal Monte, dopo le tre girate nel chiostro della Basilica, si è incastonata nell’entusiasmo di migliaia di eugubini presenti in Basilica e giù per gli stradoni. Giunti a San Marziale la sfilata è proseguita fino a piazza Grande dove i bambini sono stati fatti scendere e i Ceri hanno dato vita a tre girate, sempre in posizione orizzontale, prima di sparire nel Palazzo dei Consoli dopo aver corso su per la scalea.
Poco più tardi l’entusiasmo si è spostato sotto gli Arconi per il pranzo dei Ceraioli, ultimo atto della giornata. In attesa, all’alba del 15 maggio, del suono sordo dei tamburi, degli squilli del trombettiere e dell’esplosione della Festa più bella del mondo.
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