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Archeologia

Città della Pieve, reperti etruschi sequestrati. Sindaco Risini: "Pronti ad esporli nel museo civico"

Tesoro ritrovato grazie alle indagini di carabinieri e Procura

Nicola Torrini

21 Novembre 2024, 13:00

Reperti etruschi Città della Pieve

Il tesoro etrusco sequestrato dai carabinieri nella foto La Presse

“Esprimiamo tutta la nostra riconoscenza verso lo straordinario lavoro svolto, e tuttora ovviamente in corso, dalla Procura di Perugia e dai carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale, per il ritrovamento dei preziosissimi reperti etruschi provenienti dal territorio di Città della Pieve. Ci auguriamo che, appena possibile, tali reperti possano tornare nel loro territorio di provenienza per poter essere esposti al pubblico, in piena sicurezza. Lo stesso auspichiamo possa avvenire a breve anche per i reperti rinvenuti in occasione della straordinaria casuale scoperta di una tomba etrusca nei pressi di Salci nel 2015 e tutt’ora custoditi dalla Soprintendenza dopo i necessari lavori di studio, consolidamento e restauro”.

Come testimoniano le parole del sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, il ritrovamento e il sequestro da parte dei carabinieri del Tpc di un vero e proprio tesoro etrusco proveniente dal Pievese-Chiusino, che era stato illecitamente sottratto allo Stato italiano, ha sollevato in città nuovamente grande entusiasmo, attenzione e curiosità, sia dal punto di vista culturale che turistico, verso la storia più antica di questo territorio.

“Il nostro museo civico di Santa Maria dei Servi – ha ricordato a proposito Risini – è pronto ad accogliere al meglio questi affascinanti reperti archeologici. Già per la grande esposizione delle opere del Perugino, che avevamo allestito l’anno scorso per il cinquecentenario della morte del pittore, su richiesta delle autorità preposte, avevamo individuato un direttore e messo in atto tutta una serie misure di sicurezza per garantire i dipinti, sia dal punto di vista conservativo che contro eventuali furti, installando le strumentazioni necessarie. Il nostro desiderio è quello di vedere il prima possibile questi reperti etruschi. Il nostro impegno in questo senso e la nostra disponibilità a fare tutto il necessario perché si possa arrivare a un’esposizione permanente è totale”.


D’altronde il materiale etrusco rinvenuto e sequestrato grazie all’indagine della Procura della Repubblica di Perugia, di cui si erano impossessati illegalmente due imprenditori della zona, è veramente affascinante e prezioso, tant’è che il valore stimato per tali reperti è di circa 8 milioni di euro: si tratta di otto urne litiche etrusche, due sarcofagi di età ellenistica del III secolo avanti Cristo, di cui uno che conservava ancora uno scheletro al suo interno e ornamenti esterni d’oro, appartenuti, quasi sicuramente, a una donna di un’importante famiglia dell’epoca, quella dei Pulfna.

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