IN COMMISSIONE AL SENATO
Lo stabilimento Ast di viale Brin
Si attendevano 70 milioni, sotto forma di credito d’imposta (la prima ipotesi). Ne arriveranno 35 l’anno per tre anni - dal 2026 al 2028 - a sostegno della decarbonizzazione.
L’ok allo stanziamento dei fondi per il rilancio del polo siderurgico di Terni è arrivato con l’emendamento alla Legge di Bilancio, approvato in Commissione al Senato, in attuazione agli impegni che, a giugno scorso, lo stesso ministero delle Imprese e del Made in Italy, nella persona del ministro Adolfo Urso, si era assunto con la firma dell’Accordo di programma di Ast, basato su un piano industriale presentato per lo stabilimento ternano del cavalier Giovanni Arvedi, che prevedeva un investimento complessivo di 557 milioni da realizzarsi entro il 2028 e una seconda fase successiva di interventi da valutare, in base al mercato, con ulteriori investimenti per 573 milioni di euro.
Fonti del Mimit, giovedì 18 dicembre, hanno espresso quindi “piena soddisfazione” per l’emendamento che fissa lo stanziamento di 35 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2026 al 2028 a sostegno della decarbonizzazione del settore siderurgico. Una misura ritenuta dal Mimit “un tassello fondamentale per il rilancio del polo siderurgico di Terni”.
Lo stanziamento non sarà più sotto forma di credito d’imposta bensì come contributo a fondo perduto.
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