Il caso
Il Tribunale di corso del Popolo a Terni
Tutti assolti perché “il fatto non è previsto dalla legge come reato”. E’ questa la sentenza emessa lunedì 15 dicembre dal Tribunale di Terni in composizione monocratica - giudice Francesco Maria Vincenzoni - nei confronti di 12 imputati, una 69enne di Narni - medico di medicina generale della Usl Umbria 2 - e 11 pazienti che nel 2021, in piena epoca Covid, erano stati “esentati” dalla vaccinazione specifica con varie motivazioni, supportate dai relativi certificati medici. Per tutti, a seguito delle indagini condotte dal Nas di Perugia, era maturata l'accusa di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Questo perché, secondo la ricostruzione della pubblica accusa - almeno inizialmente, visto che la richiesta in aula è stata di assoluzione per tutti - la professionista aveva “attestato falsamente la sussistenza di dati anamnestici ostativi alla vaccinazione e legittimanti la relativa esenzione”.
Nella sostanza, per gli inquirenti erano state “aggirate” le regole in essere al tempo e i pazienti che non volevano sottoporsi al vaccino anti-Covid, ci erano riusciti con la presunta “complicità” della dottoressa. Una lettura rigettata - le motivazioni verranno depositate entro i prossimi 90 giorni - dal Tribunale di Terni che ha inteso assolvere tutti gli imputati.
Logica la soddisfazione, loro e dei legali difensori che li assistono: gli avvocati Attilio Biancifiori, per la dottoressa dell’Usl, Mauro Sandri, Alessandro Ferri, Roberto Mastalia, Mirko Faggiani, Arnaldo Sebastiani, Maria Rosaria Carlani, Anna Mattioli, Katia Ceccaccio, Teresa Lucio, Francesco Bassitto, Fabrizio Maria Sensi, Massimo Carignani e Flavio Aristei.
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