IL GIALLO DI PRISCIANO
La Procura della Repubblica di Terni ha disposto il dissequestro della villetta di strada di Prisciano, in particolare degli appartamenti di Andrea Fiorelli, della moglie e del figlio - tutti sequestrati, tranne quello del padre - ai quali erano stati posti i sigilli all’indomani del ritrovamento del corpo senza vita del 59enne, finanziere in pensione, il cui cadavere era stato rinvenuto all’interno del garage, dentro l’autovettura e con un profondo taglio alla parte anteriore del collo.
Un dissequestro che era nell’iter ma che al momento non può essere interpretato come elemento atto a chiarire il giallo legato alla chiusura del cerchio sulla causa della morte del maresciallo capo della Finanza, le cui indagini devono invece ancora sciogliere il nodo se si sia trattato di omicidio e di un gesto volontario.
Mercoledì 17 settembre intanto è stata la giornata dell’avvio degli accertamenti tecnici e irripetibili presso i laboratori del Ris di Roma. Accertamenti di natura biologia (impronte rilevate) e tecnologica, su tutta una serie di oggetti ed elementi acquisiti in fase di indagine durante il sopralluogo nell’abitazione di Prisciano.
Andrea Fiorelli era stato trovato privo di vita dall’anziano padre la sera di venerdì 22 agosto. Aveva una profonda ferita alla gola, attribuibile alla motosega, che era stata trovata spenta all’interno del garage, ma con la spina ancora attaccata alla presa.
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