CALCIO SERIE C
Massimo Ferrero
Ha replicato un’affermazione della presidente Claudia Rizzo: “Fateci lavorare, giudicateci per quello che facciamo”. Massimo Ferrero ha mantenuto la spontaneità che l’ha sempre contraddistinto ma ha ridotto la misura. Le sue parole sono spesso misurate, quando serve si corregge. Su un aspetto è chiarissimo: “E’ stata una trattativa difficilissima quella per la cessione della Ternana, quattro mesi duri perché la situazione era davvero complicata. C’erano tanti debiti. Ci sono voluti il sostegno totale del sindaco Bandecchi e la voglia, la determinazione della famiglia Rizzo”.
Massimo Ferrero è l’uomo che la famiglia Rizzo ha deciso di mettere al fianco della figlia Claudia, presidente, e dell’amministratore unico Tiziana Pucci (da anni vicina a Ferrero sia nelle esperienze cinematografiche che calcistiche) per portare a compimento un progetto ambizioso.
- Cosa si può fare con questa Ternana?
“Aspettereste che io dicessi chissà cosa, chissà quali traguardi da raggiungere. Io invece dico soltanto che c’è da lavorare. Tanto. Ma che si può lavorare per fare bene. Ci sono i presupposti e c’è tanta voglia di fare. Poi aggiungo soltanto che le valutazioni la gente dovrà farle sul nostro lavoro. A tanta gente non piaccio, non piace Massimo Ferrero. Però a me non interessa, io non voglio piacere a tutti. Voglio soltanto essere giudicato per quello che farò. E ai ternani dico: venite allo stadio in tanti a sostenere la squadra”.
- Un passo indietro è giusto farlo. Torniamo alla trattativa, al grande rischio che ha corso la Ternana in estate.
“Ho già detto che sono stati mesi durissimi per tutti, anche per me. Ci tenevo tanto che l’operazione andasse a buon fine. Per questo devo ringraziare il sindaco, anzi sai che ti dico. Bandecchi Santo subito. Il sindaco è stato decisivo come, ovviamente, lo è stata la famiglia Rizzo. Voi ternani siete stati fortunati perché a prendere la Ternana è stata una famiglia straordinaria. Marito e moglie sono due scienziati della medicina, non due professori qualunque. La figlia è una brava imprenditrice che ha grande passione per il calcio. Bandecchi un gran sindaco. E io…sono un operaio. Anzi, diciamo che sono il maggiordomo”. Intanto la nuova proprietà ha rispettato la prima scadenza: pagati gli stipendi di giugno.
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