Il caso
Una veduta del centro cittadino di Calvi dell'Umbria
Un maxi risarcimento di oltre 400 mila euro per il crimine perpetrato dai nazisti il 12 aprile del 1944 a Calvi dell'Umbria. Lo ha riconosciuto il Tribunale civile di Roma - giudice Corrado Cartoni - in favore dei congiunti - i tre figli in vita, la nuora e due nipoti - di un padre di famiglia, trucidato all'età di 34 anni da un plotone del 20esimo Reggimento Ss Polizei. Un assassinio avvenuto nel contesto dei rastrellamenti ordinati dal feldmaresciallo Kesselring, seguiti da processi sommari e fucilazioni avvenute fra l'11 e il 12 aprile del '44 a Calvi dell'Umbria.
Un'azione criminale - una vera e propria strage - a seguito della quale persero la vita in tutto 16 civili, compreso il 34enne calvese i cui familiari si sono visti riconoscere il risarcimento a distanza di oltre 80 anni dai tragici fatti. La decisione fa seguito alla causa intentata dal loro legale, l'avvocato Emidio Mattia Gubbiotti, domiciliato presso il collega Andrea Pietropaoli di Roma, sulla base della legge 179/2022 del governo Draghi che ha previsto l'istituzione, presso il ministero dell'Economia e delle Finanze, di un fondo per il “ristoro dei danni subìti dalle vittime di crimini di guerra e contro l'umanità [...] compiuti sul territorio italiano o comunque in danno di cittadini italiani, dalle forze del Terzo Reich nel periodo tra il primo settembre 1939 e l'8 maggio 1945”.
Una legge che ha dato continuità all'accordo siglato nel 1962 tra la Repubblica Italiana e l'allora Repubblica Federale di Germania. Nel contesto del processo civile che ha visto citati il Mef, costituitosi attraverso l’Avvocatura dello Stato, e la Repubblica Federale di Germania, contumace, il legale dei familiari della vittima, con il loro supporto, ha ricostruito la vicenda attraverso un'accurata ricerca storica basata su documenti ufficiali e testimonianze. Atti in cui si evince chiaramente che l'uomo era stato trucidato per mano nazista a seguito di quello che sembrava un normale controllo, rivelatosi poi un'azione efferata eseguita a colpi di arma da fuoco e che ancora oggi resta bene impressa nella memoria di quel territorio umbro.
La legge del governo Draghi che nel 2022 aveva istituito il fondo, aveva previsto anche stanziamenti pari a 20 milioni di euro per il 2023 e 13,6 milioni circa dal 2024 al 2026. Risorse a cui hanno avuto accesso i familiari di persone morte soprattutto a seguito di stragi di civili, pianificate e messe in atto dalle Ss sul territorio italiano, in particolare dopo l'armistizio reso noto l'8 settembre del 1943.
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