TERNI
Il corteo funebre (foto Stefano Principi)
E' partito dalla casa di viale dello Stadio a Terni il corteo funebre che porterà il feretro di Ilaria Sula fino al cimitero comunale. L’uscita della bara bianca, coperta di rose bianche e rosse, dall’abitazione dove vive la famiglia della studentessa uccisa dal suo ex fidanzato a Roma, è stata accompagnata da un lungo applauso delle diverse centinaia di persone, tra amici e parenti, arrivate per dare l'ultimo saluto a Ilaria. Stretti dietro al carro funebre la madre, il padre e il fratello mentre una ragazza solleva al cielo una foto di Ilaria. Fiori, cartelli e striscioni circondano la casa di famiglia.
"Per Ilaria e per tutte le altre vittime, basta violenza sulle donne", si legge su uno dei tanti striscioni e cartelli davanti all’abitazione: "Non vogliamo perdere un’altra sorella", "Rumore dopo il silenzio, era una figlia, sorella, cugina, zia, non un’altra", "Se domani tocca a me distruggi tutto, voglio essere l’ultima. Ai tuoi occhi azzurri, al tuo sorriso. Ila per sempre". Tre gonfaloni, quelli del comune e della Provincia di Terni e quello di Capranica Prenestina, luogo dove in fondo a un dirupo è stato ritrovato il corpo della studentessa chiuso in una valigia, accompagnano il feretro. In carcere per il suo omicidio, reoconfesso, c’è il suo ex fidanzato Mark Antony Samson, accusato di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e di cadavere. Il ragazzo l’ha uccisa nel suo appartamento nel quartiere africano a Roma con tre coltellate al collo.
Due ali di folla hanno atteso l’arrivo del feretro di Ilaria Sula davanti al cimitero comunale di Terni. Un lungo corteo ha accompagnato questo pomeriggio la bara bianca coperta di rose. Padre, madre e fratello stretti in un abbraccio hanno seguito il carro funebre fino all’ingresso del luogo di sepoltura dove si è tenuta una breve cerimonia con rito islamico.
A prendere la parola è stato anche il sindaco di Terni Stefano Bandecchi. “Non voglio nemmeno immaginare il dolore della famiglia di questa ragazza che ha trovata sulla sua strada un diavolo - ha detto il sindaco di Terni - un uomo indegno di essere chiamato uomo. Oggi Ilaria non doveva essere qui in questa condizione. Ringrazio la comunità musulmana e quella albanese per la dignità con cui vivono questo momento estremamente difficile e inaspettato. Speriamo che la giustizia italiana per una volta non voglia darci parole inutili. Nessuno dimentichi l’ennesimo femminicidio. Ergastolo”. Parola quest’ultima ripetuta a voce alta da diverse persone presenti. Un lungo applauso e tanti palloncini rossi e bianchi hanno seguito poi l’ingresso del feretro nel cimitero mentre davanti casa di Ilaria Sula in viale dello stadio restano fiori, cartelli e striscioni.
"Siamo qui per salutare per l’ultima volta mia figlia Ilaria, non meritava questa fine. Chiediamo giustizia e ringraziamo la polizia italiana". A dirlo, al termine della cerimonia funebre, il padre di Ilaria Sula.
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