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Chi è Karen Khachanov, prossimo avversario di Francesco Passaro a Roma: dalle semifinali slam all'argento olimpico con la Russia

La carriera del tennista con origini armene, dal successo a Bercy fino alla discussione a Barcellona con Davidovich Fokina

Luca Bernardini

09 Maggio 2025, 18:54

Chi è Karen Khachanov, prossimo avversario di Francesco Passaro a Roma: dalle semifinali slam all'argento olimpico con la Russia

Francesco Passaro vola al terzo turno degli Internazionali d'Italia con una prova di carattere. Raffinato quando serve nell'approccio a rete, potente da fondo campo per tagliare in due le speranze di un mai banale Grigor Dimitrov. Il perugino ha raggiunto il suo record personale nel Masters 1000 di Roma, quel cammino che aveva incantato tutti lo scorso anno, interrotto sul più bello dal portoghese Nuno Borges.

Adesso per Passaro c'è un'altra sfida da portare a termine, ovvero quella di domenica 11 maggio contro Karen Khachanov. Il russo, ex numero 8 della classifica mondiale, è un tennista poliedrico, capace di adattarsi a ogni tipo di superficie. Sulla terra rossa di Roma, però, Francesco potrà contare sulla tifoseria nostrana. Ma chi è il prossimo avversario del tennista perugino?

La carriera

Karen Khachanov, nato il 21 maggio 1996 a Mosca, è uno dei tennisti russi più promettenti e potenti emersi negli ultimi anni. Di origini armene, Khachanov ha iniziato a giocare a tennis all’età di soli tre anni, grazie all’influenza del padre Abgar, ex pallavolista armeno che gli ha messo in mano la racchetta fin da piccolo.

Fisicamente imponente, con un’altezza di 198 cm e un peso di circa 87 kg, Khachanov si distingue per un gioco molto potente, caratterizzato da un servizio incisivo e un dritto molto efficace, qualità che lo rendono un avversario temibile soprattutto sulle superfici rapide. Ha esordito nel circuito professionistico nel 2013 e ha rapidamente scalato le classifiche grazie a risultati importanti e continui miglioramenti nel suo gioco.

Il suo palmarès vanta sette titoli Atp in singolare, tra cui il prestigioso Masters 1000 di Parigi-Bercy conquistato nel 2018, che rappresenta il suo successo più significativo in carriera. Grazie a questo trionfo e ad altre buone prestazioni, Khachanov ha raggiunto la sua miglior posizione in classifica ATP, l’ottava, l'8 luglio 2019.

Nei tornei del Grande Slam, Khachanov ha dimostrato di poter competere ai massimi livelli, raggiungendo le semifinali agli US Open 2022 e all’Australian Open 2023, oltre ai quarti di finale al Roland Garros 2019 e a Wimbledon 2021. Questi risultati testimoniano la sua capacità di adattarsi a diverse superfici e di mantenere un rendimento elevato nei momenti chiave della stagione.

Un altro momento di rilievo nella carriera di Khachanov è stata la medaglia d’argento conquistata alle Olimpiadi di Tokyo 2021, dove ha mostrato grande determinazione e qualità tecnica, perdendo solo in finale contro Alexander Zverev. Inoltre, è stato parte integrante della squadra russa vincitrice della Coppa Davis 2021 e ha contribuito al successo della Russia anche nella ATP Cup, raggiungendo con la sua nazionale le semifinali del torneo.

In doppio, Khachanov ha ottenuto un titolo importante al Masters 1000 di Madrid 2023, in coppia con il connazionale Andrey Rublev, dimostrando versatilità anche in questa specialità. La sua carriera da junior è stata altrettanto promettente, con vittorie in tornei di categoria e una partecipazione ai Giochi Olimpici Giovanili di Nanchino 2014, dove ha conquistato la medaglia d’argento in doppio.

Il curioso episodio di Barcellona

Poche settimane fa proprio Khachanov si è reso protagonista di un momento assai raro nel mondo del tennis. A Barcellona, durante il torneo Atp 500, il russo ha battuto a sorpresa lo spagnolo Davidovich Fokina, fresco semifinalista nel torneo di Montecarlo, con il punteggio di 6-4, 7-5. Il momento concitato è avvenuto proprio alla fine del match quando la più classica stretta di mano a rete si è trasformata in una discussione che pochissime volte si vede nel mondo della racchetta. 



Davidovich Fokina, dopo aver salutato l'avversario, ha approfittato per dirgli qualcosa. Da cosa nasce cosa e i due si sono messi a parlare in maniera animata. Quasi un minuto di colloquio davanti alle telecamere, poi una stretta di mano finale a sancire una pace da veri sportivi. Come poi raccontato nel post match, lo spagnolo non avrebbe gradito un'eccessiva esultanza del russo, che ha celebrato un punto vinto grazie all'aiuto del nastro. Ma poi lo stesso Davidovich Fokina ha detto: "A volte, diciamo, nel vivo della battaglia, i giocatori si innervosiscono un po'. Alla fine, sono qui per combattere lealmente e abbiamo risolto la situazione. Non ho alcun problema con lui, a dire il vero. Ci siamo detti delle cose prima, ma dopo ci siamo stretti la mano da uomini e basta, è finita".

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