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SPOLETO

Il sindaco Andrea Sisti sull’ospedale: "Quella per il San Matteo è una battaglia culturale"

25 Giugno 2025, 08:34

Il sindaco Sisti sull’ospedale “Quella per il San Matteo è una battaglia culturale”

“Quella in favore dell’ospedale è una battaglia culturale: Spoleto, infatti, ha bisogno del suo nosocomio per mantenere una certa appetibilità”. A parlare è il sindaco Andrea Sisti, intervenuto ieri alla conferenza promossa dalle quattro associazioni a tutela del San Matteo degli Infermi all’interno della biblioteca Montagne di Libri, per continuare a invocare la riattivazione dei reparti chiusi nel 2020. Pieno l’impegno garantito dal primo cittadino pronto a intensificare il pressing nei confronti della Regione. “Bisogna rendere la struttura una delle eccellenze della rete ospedaliera umbra e fare investimenti. Quelli legati al Pnrr sono in forte ritardo: il progetto per il potenziamento del Pronto soccorso è fermo e non possiamo permettercelo”. Definito “paradossale” il caso della risonanza magnetica inaugurata lo scorso luglio ma mai entrata in funzione per la carenza di personale. Criticità che si sommano allamancata riattivazione del Punto nascite.


“In passato - ha spiegato Sisti - ho chiesto all’ormai ex direttore generale dell’Usl Umbria 2 Massimo De Fino quanto costava il reparto per capire l’entità del risparmio: sono emerse cifre minime, a fronte di un servizio di prossimità fondamentale per la collettività”. Il 18 luglio (salvo slittamenti) in consiglio comunale si presenterà il nuovo Dg dell’azienda sanitaria, e il sindaco e le associazioni torneranno a chiedere garanzie precise sui tempi di ripristino. “Bisogna creare le condizioni affinché a Spoleto ci si possa trasferire perché dotata di servizi specializzati che funzionano. Se ragioniamo con le logiche del mercato e della produttività, non stiamo perseguendo l’interesse pubblico, delle persone più fragili”.

Pensiero condiviso dall’ex sindaco Umberto De Augustinis, rappresentante del comitato civico per la salute pubblica e l’emergenza sanitaria di Spoleto e della Valnerina. “Spoleto deve essere mantenuta viva: se andiamo a togliere la fonte di questa vitalità, cosa ne resterà? Il rischio che diventi un borgo esiste”. Da qui l’invito alla Regione di accelerare i tempi. “Le oltre 10 mila firme raccolte - ha affermato Francesco Giannini del coordinamento per la pace i diritti e la difesa dell’ambiente - testimoniano quanto sia ritenuto importante il ripristino di tutti i servizi. Fino a quando non iniziamo a vedere azioni concrete, noi non ci fermeremo”. Dello stesso parere Aurelio Fabiani di Casa Rossa. “Vogliamo risposte concrete: le promesse della campagna elettorale vanno mantenute”.

L’auspicio è che il trend venga invertito quanto prima. “Nessuna città - sono le parole di Leonello Spitella portavoce dello Spoleto City Forum - ha mai subito una mortificazione simile. Per il Punto nascite Proietti appare orientata a chiedere una deroga: attendiamo sviluppi”.

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