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Politica

Le culle per la vita dividono la maggioranza: voto in ordine sparso, passa la mozione FdI

Il tema della tutela delle donne in attesa che non possono prendersi cura del nascituro spacca il centrosinistra: c'è chi non vota e chi esce dall'aula

Alessandro Antonini

21 Maggio 2025, 22:58

Elezioni in Umbria, come sarà il prossimo consiglio regionale: Pd con nove consiglieri e Andrea Romizi mister voto

L'aula consiliare

Le culle per la vita spaccano la maggioranza. Il consiglio regionale nella seduta fiume (finita a tarda notte) di martedì ha approvato con 17 sì - provenienti sia dal centrosinistra che dal centrodestra - una mozione a tema lanciata da Fratelli d’Italia ed emendata in corsa. In due dell’ala di governo non hanno deliberatamente partecipato al voto, Fabrizio Ricci di Avs e Sarah Bistocchi, presidente dell’assemblea, Pd. Non solo. Sono usciti dall’aula Luca Simonetti, M5s, e Tommaso Bori, vicepresidente della giunta, Pd.

La mozione promossa dai consiglieri meloniani Eleonora Pace (primo firmatario), Paola Agabiti e Matteo Giambartolomei impegna la giunta ad “affiancare i soggetti titolati affinché venga ripristinata la piena funzionalità delle culle per la vita già presenti nel nostro territorio regionale; a mettere in atto una campagna informativa, in sinergia con le varie associazioni di sostegno alla natalità e con gli ordini professionali, affinché le donne in attesa che per i più svariati motivi si trovano impossibilitate a prendersi cura del nascituro, abbiano chiara la conoscenza di questo servizio”.

Con gli emendamenti viene sottolineata “l’importanza della presa in carico delle donne per prevenire al massimo il ricorso a tali strutture, del ‘parto in anonimato’ già previsto per legge e della localizzazione delle culle presso le strutture ospedaliere dotate di un punto nascita”. Pace ha ricordato che “la culla per la vita prevede l’installazione di una serie di dispositivi come il riscaldamento, il presidio di controllo h24 e una rete con il servizio del soccorso medico, che consente un tempestivo intervento per la salvaguardia del bambino. In Italia si contano 60 installazioni e di queste in Umbria ce ne sono tre, ma solo due sono attive: una è presente, infatti, all'ospedale di Città di Castello e l'altra al Centro ‘Daniele Chianelli’ in prossimità dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia a Perugia, mentre la culla di Terni è stata inaugurata, ma non è più operativa.

Ricci ha spiegato il motivo della sua contrarietà all’atto, che ha portato alla decisione di non partecipare al voto: “Qualsiasi discussione su questo tema non può non partire dalla legge italiana, che non prevede la culla per la vita ma parla di ‘Parto in anonimato’. Un diritto che troppo spesso non è riconosciuto. Parlando di numeri: le culle termiche presenti in Italia sarebbero circa 60, un dato che non è certificabile. Spesso sono culle prodotte da movimenti pro-life che le utilizzano come megafono per le proprie istanze”.

Per Maria Grazia Proietti (Pd) “se vogliamo promuovere davvero la cultura della nascita dobbiamo evitare risposte parziali e simboliche. Propongo il rinvio della mozione in commissione per delineare gli aspetti tecnici e risolverne le criticità”. Proposta sostenuta da Bori che però Pace ha respinto al mittente: “Se ci sono approfondimenti da fare facciamoli ora, come già successo, si sospendono i lavori e si cerca, ora, una posizione unanime sul tema”. Invito accolto e, dopo lo stop per approfondire il testo, la mozione è stata emendata con l’intervento dei consiglieri di maggioranza: è stato introdotto un passaggio che definisce “fondamentale implementare il servizio di presa in carico delle donne al fine di prevenire al massimo il ricorso a queste strutture; di prevedere l’installazione delle culle per la vita presso le strutture ospedaliere dotate di un punto nascita e di promuovere una campagna informativa che favorisca la conoscenza in primis della possibilità del parto in anonimato, previsto dal Dpr. 396/2000 e anche di questo ulteriore servizio anonimo e sicuro”.

Senonché la maggioranza non è rimasta "granitica" come al solito e si è andati in ordine sparso.

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