CALCIO SERIE C
Tedesco in conferenza stampa
Giovanni Tedesco non nasconde la sua emozione. Dopo oltre vent’anni torna a Pian di Massiano per salvare il Grifo da una situazione disperata di classifica. Non è più quel capitano grintoso in grado di comandare il centrocampo e di fare gol. La veste è diversa e forse un po’ più complicata. Allenare il Perugia è un orgoglio e anche una grande responsabilità.
“Come prima cosa vorrei ringraziare il presidente Faroni e il direttore generale Borras che in questo momento difficile hanno pensato a me, ne sono orgoglioso e li vorrei ripagare con i risultati, l’impegno e la passione. Per me è una grande opportunità, non nascondo un’emozione pazzesca, ho ricevuto la telefonata alle due di notte e alle sette avevo l’aereo. Quando mi hanno detto che la scelta ero io, per trenta secondi mi sono paralizzato".
"Nella mia nuova vita da allenatore ho sempre conservato due sogni: guidare il Perugia e il Palermo, la squadra che mi ha dato di più da calciatore e quella della mia città. Qui ho vissuto grandi emozioni ma ora bisogna metterle da parte, Giovanni capitano insieme a voi e alla grande società che era ha fatto grandi risultati ma ora devo essere valutato come allenatore. Lo so, lo capisco e sono pronto. E’ stimolante, sono ambizioso e consapevole delle mie qualità. Alleno da dodici anni, tra Malta, Qatar ed Emirati, il calcio è difficile ovunque. Un allenatore non può avere subito le chiavi di un club prestigioso, ora sì, mi sento pronto per questa sfida”.
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Tedesco entra poi nel dettaglio delle questioni che riguardano la squadra. “Devo essere sincero, ho trovato grandissima disponibilità dei giocatori. Tante volte da fuori le cose vengono percepite male. Ho trovato grande organizzazione, un club che ci mette a disposizione qualunque cosa chiediamo. Una struttura sportiva tecnica all’avanguardia, grande disponibilità dei ragazzi. Mi ha fatto enormemente piacere, tante volte le cose che escono non sono vere. Volevo fare anche un saluto a Braglia, un collega molto più eserto di me. Quando arrivano esoneri o dimissioni non è mai bello. Saluto lui e anche Cangelosi che fu il mio primo allenatore. Ringrazio entrambi perché ho trovato una squadra fisicamente in buone condizioni".
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