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La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti
“La sanità umbra sta tornando ad essere attrattiva e competitiva”. A anche a fronte del grande sforzo che sta facendo l’amministrazione regionale. La presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, in un’intervista rilasciata al Corriere dell’Umbria, fa il punto sui temi caldi della sanità regionale. L’argomento clou è quello delle liste d’attesa ma il cuore dell’azione amministrativa è il nuovo piano socio sanitario, strumento considerato indispensabile per la programmazione degli interventi e della spesa.
- Presidente, la nomina di Antonio D'Urso a dg dell'ospedale di Perugia, un professionista che arriva dal Trentino, significa che la nostra sanità sta tornando finalmente attrattiva?
La nomina del dottor Antonio D’Urso a direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, con il parere favorevole dell’Università degli Studi, è significativo perché dimostra che la sanità umbra torna essere attrattiva e competitiva in considerazione del grande sforzo che si sta compiendo dall’inizio della legislatura. Il dottor d’Urso ha partecipato all’avviso da direttore generale emesso in primavera, la rosa pubblica dei direttori generali che si sono qualificati per l’Umbria annovera anche altri manager di notevole caratura professionale, la scelta sul suo profilo è stata dettata dal corposo curriculum e dalle notevoli esperienze nel settore della gestione sanitaria in diverse aziende ospedaliere del Paese, in Toscana e nel Lazio, con esperienze di rilievo e da ultimo in Trentino dove ricopre il ruolo di direttore generale della sanità della Provincia Autonoma, che, come noto, è una delle realtà più virtuose a livello nazionale nelle prestazioni socio sanitarie e assistenziali.
- Il piano socio sanitario su cui state lavorando e che mancava dal 2009 cosa significa in termini di programmazione e pianificazione?
Il piano socio sanitario regionale è uno strumento indispensabile per programmare la sanità e quindi la relativa spesa pubblica che solo così può essere ottimizzata ed efficacemente controllata. Noi lo stiamo costruendo in maniera partecipata con operatori e territori, con specialisti e parti sociali, con i sindaci e ogni altro stakeholders partendo da un presupposto imprescindibile e cioè dare basi solide ad una sanità pubblica universalistica come dice la nostra Costituzione sempre più vicina alle persone, in particolari ai più fragili, in piena integrazione con il territorio.
Il nuovo piano rappresenta una visione strategica che mette al centro la persona, la domiciliarità e l’equità territoriale, che ripensa i presidi ospedalieri in ottica di rete senza escluderne nessuno, con l’obiettivo di portare sempre di più i servizi verso i cittadini umbri, garantendo continuità assistenziale e percorsi di presa in carico personalizzati. E nello stesso tempo la nuova sanità umbra vuole assicurare prestazioni di qualità e di eccellenza professionale nei nostri ospedali riducendo drasticamente la mobilità passiva che abbiamo trovato. È un cambio di paradigma che richiede il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema sanitario e sociale, perché solo insieme possiamo costruire la sanità e il welfare del futuro.
Lo stiamo facendo con momenti di incontro e confronto, affollatissimi e forieri di idee, proposte e condivisione. La programmazione e la pianificazione sono essenziali per gestire la sanità anche sotto il profilo del bilancio come è dimostrato dai disavanzi strutturali che di anno in anno sono cresciuti in Umbria nell’ultimo quinquennio. Ricordo per l’ennesima volta che il disavanzo delle 4 aziende sanitarie al 31 dicembre 2024 è stato pari a 243 milioni e questo ha comportato un disavanzo di bilancio regionale di 39 milioni di euro conclamato dal Mef con le note conseguenze.
- Sul fronte liste d'attesa i problemi sono legati anche all'inappropriatezza e a disfunzioni dei sistemi di prenotazione: ma è vero che in oltre 20 mila casi i pazienti poi non si presentano alle visite o esami?
Sono stati oltre 23.000 i cosiddetti “no show”, cioè le persone che non si sono presentate a visite o prestazioni prenotate nei primi quattro mesi dell’anno 2024. Sulle liste d’attesa stiamo lavorando con ogni energia e a valere solo sulla sanità pubblica (non essendo riconosciuta da quest’anno la facoltà di utilizzare lo 0,4 del fondo sanitario per prestazioni private) Vogliamo garantire a tutti i cittadini umbri una sanità pubblica efficace, prossima e in tempi ragionevoli.
Il sistema delle prenotazioni sicuramente va rivisto e ottimizzato, il dato importante che una volta prenotato visite e/o esami molti non si presentano è reale e ci interroga sulle reali motivazioni, in quanto medici e personale sanitario si impegnano oltre ogni misura per garantire presenza professionalità e operatività e anche per loro attendere chi non si presenta è un dispiacere. Noi tutti stiamo lavorando per trovare le misure e gli antidoti giusti per neutralizzare questo grande problema, che poi è il vero vulnus delle liste di attesa, che più correttamente dovrebbero chiamarsi percorsi di presa in carico. Stiamo inoltre lavorando con tutte le categorie dei medici sul fronte dell’appropriatezza delle prescrizioni che influisce, e non poco, sull’incremento delle domande.
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