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Tira aria di rivoluzione nella mobilità perugina. E non solo per l’arrivo del Brt, ma per la probabilissima revisione della Ztl (Zona traffico limitata), della quale nessuno sa precisamente cosa sia, se si tornerà agli orari pre-Romizi o si farà qualcosa di innovativo, ma di sicuro la situazione verrà ribaltata. A partire dai troppi permessi (“6.000 per 600 stalli disponibili, qualcosa non va”, ha confermato Vossi), passando per l’analitico controllo di tutti i “pass”, compresi quelli in carico a persone con disabilità decedute e quelli all’interno di ogni nucleo familiare.
“Di certo – spiega l’assessore – ogni cambiamento sarà concordato con tutti i soggetti interessati: commercianti, albergatori, ristoratori, operatori turistici. Poi deciderà la Giunta, considerando che, secondo l’ultimo report disponibile, siamo la città europea col maggior numero di auto pro capite (77 ogni 100 abitanti, ndr). E qualcosa dobbiamo fare”.
Una pedina importante sullo scacchiere è quella della gestione dei bus turistici, che, secondo l’ordinanza in vigore, che compare da diversi anni su giganteschi cartelli agli ingressi della città, non dovrebbero nemmeno entrare, se non per permessi eccezionali.
“Intanto – continua Vossi – il pass per accedere a Piazza Partigiani, che era gratuito, costerà d’ora in poi 10 euro. Da gennaio 2026, poi, partirà una sperimentazione importante: tutti i bus turistici dovranno necessariamente andare al parcheggio loro riservato a Pian di Massiano, e da lì usare il Minimetro per salire nell’acropoli.”
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