PERUGIA
Walter Novellino ospite a Umbria in diretta
Sono trascorsi 32 anni da quello storico spareggio tra Perugia e Acireale allo stadio Zaccheria di Foggia, dove sugli spalti hanno assistito alla partita 18 mila tifosi biancorossi. In palio niente di meno che la promozione in Serie B e, a soli due giorni da quel 6 giugno 1993, un fulmine a ciel sereno travolge il mondo Grifo: il patron Luciano Gaucci esonera il mister Walter Novellino.
L'allenatore, ospite nella trasmissione di Umbria in diretta (andata in onda lunedì 14 aprile), ha raccontato ai microfoni di Radio Corriere dell'Umbria i retroscena di quella clamorosa decisione svelandone, una volta per tutte, i motivi. A incalzare il mister sull'argomento è stato il vicedirettore del Gruppo Corriere Alfredo Doni, volto del programma insieme alla giornalista e conduttrice Paola Costantini: "Ero in redazione quel giorno e tutti rimanemmo pietrificati alla notizia, puoi solo immaginare lo sconcerto che provammo al momento dell'annuncio dell'esonero. Ci può raccontare cosa è accaduto?"
"Andavamo a giocare a Casarano e, per il viaggio, la società aveva organizzato un aereo privato. Avevamo una rosa abbondante di circa 30 giocatori che, tramite il capitano, mi hanno fatto sapere che volevano tutti prender parte alla trasferta. Io lo ho comunicato alla società, e mi avevano detto che non era possibile perché l'aereo era troppo piccolo per far salire tutti. Mi sono ritrovato a dover fare una lista di 20/21 giocatori, con persone - di cui non posso fare nomi - che avevano preso il posto dei miei ragazzi. Io, già incavolato nero, dopo aver vinto la partita ho visto entrare nello spogliatoio queste persone, a me non gradite, e li ho cacciati via.
Arriva Luciano Gaucci e mi fa: Qui comando io, l'aereo è il mio. Io rispondo: Sì può fare quello che vuole ma lo spogliatoio è il mio. Non mi ha fatto convocare tutti i ragazzi e ci sono persone che non c'entrano niente con il mondo del calcio. A quel punto Lucianone mi risponde alterato Sono amici miei. Morale della favola, mi voleva far fare Casarano-Perugia in taxi. Nonostante questo ho preso l'aereo e, una volta atterrati, mi ha chiesto nuovamente di prendere il taxi invece di salire sul pullman con il resto della squadra. Io non ci sentivo e sono voluto tornare con il pullman. Poi i dirigenti sono andati a cena e non mi hanno invitato. Torno a casa zitto-zitto e, il giorno dopo, è arrivata la telefonata dell'esonero. Come ho risposto? Grazie e arrivederci. Ma ci tengo a dire che non porto rancore a Gaucci per la decisione, è stata una mia scelta quella di tenergli testa".
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