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Cronaca

Droga e alcol fanno paura in Umbria: 300 intossicati a Perugia e Terni, otto morti per overdose. Allarme negli ospedali

I dati sono stati presentati in un convegno organizzato dai direttori dei pronto soccorso delle due città capoluogo

Gabriele Burini

27 Gennaio 2025, 12:48

alcol

Alcol e droga, è allarme a Perugia

Droga e alcol, in Umbria è vero e proprio allarme. Nel 2024 sono stati 296 i pazienti arrivati nei pronto soccorso di Perugia e Terni per intossicazioni acute, confermando un trend preoccupante legato all’uso di sostanze stupefacenti e altre sostanze tossiche. I dati sono stati riportati durante il convegno La gestione delle intossicazioni in pronto soccorso che si è svolto sabato 25 gennaio all’hotel Garden di Terni, organizzato dai direttori dei ps delle due città capoluogo, Paolo Groff e Giorgio Parisi. Le principali cause di intossicazione nell’anno appena concluso sono state l’alcol, gli psicofarmaci (spesso in casi di tentato suicidio) e le droghe come cannabis, cocaina ed eroina.

Nel dettaglio, i casi trattati nel pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia di Perugia sono stati 152, quelli del Santa Maria di Terni 144 (qui c’è stato un record di pazienti gestiti, passato dai 48.800 del 2023 ai 55 mila del 2024). A questi dati, poi, si aggiungono quelli riportati dall’osservatorio GeOverdose, che dicono che dal primo gennaio al 31 dicembre 2024, in Umbria c’erano 552.373 abitanti a rischio overdose, con tre decessi accertati e cinque sospetti. Di queste otto vittime, quattro sono per sostanza non determinata, tre per eroina e una per alcol. Numeri che fanno paura, se si pensa che l’indice standardizzato di mortalità è di 14,5 decessi per milione di abitanti, mentre il dato nazionale si ferma a 2,1. La variazione percentuale è del 590,5 per cento.

“Le intossicazioni acute necessitano di un approccio organizzato, sono situazioni potenzialmente pericolose e poco note – ha detto a margine del convegno il direttore del pronto soccorso perugino, dottor Paolo Groff - Prima di tutto bisogna capire se il paziente è intossicato e quale sostanza può essere in causa. Successivamente, è essenziale sostenere le funzioni vitali, decidere se il paziente debba essere decontaminato e, se necessario, procedere. È altrettanto importante capire se vi sia un antidoto disponibile e somministrarlo. La terapia di supporto e il contatto con i centri antiveleni sono fondamentali, insieme alla decisione sulla destinazione del ricovero più idoneo per il paziente”. Il direttore del pronto soccorso del Santa Maria di Terni, dottor Giorgio Parisi, ha quindi sottolineato come le intossicazioni mettano alla prova “le competenze tecniche e specifiche di un medico delle emergenze, del sistema emergenziale e delle strutture che gravitano intorno al pronto soccorso. Siamo convinti che il confronto tra esperti e la condivisione di esperienze rappresentino il miglior modo per migliorare continuamente la nostra preparazione”.

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