Venerdì 05 Settembre 2025

QUOTIDIANO DI INFORMAZIONE INDIPENDENTE

DIRETTORE
SERGIO CASAGRANDE

×
NEWSLETTER Iscriviti ora

LIVE

logo radio

Attualità

Siamo prigionieri del traffico: a Perugia cittadini bloccati per 28 ore, a Terni per 17. E il nuovo anno non è iniziato col piede giusto

Il 2024 ha visto peggiorare i dati del capoluogo di regione: nello stesso arco di tempo un'automobilista sarebbe potuto arrivare a Odessa, in Ucraina. L'assessore Vossi: "Vanno offerte delle alternative per non far prendere le auto"

Gabriele Burini

23 Gennaio 2025, 12:20

traffico

Il traffico è stato un incubo per gli umbri nel 2024

Se ieri pomeriggio, mercoledì 22 gennaio, alle 17.45 ci fossimo messi in macchina in piazza IV Novembre a Perugia e avessimo digitato su Google Maps come destinazione finale Odessa, in Ucraina, il tempo di percorrenza del viaggio sarebbe stato di 28 ore. Le stesse che nel 2024 i perugini hanno trascorso bloccati nel traffico cittadino. I numeri, riportati nell’Inrix Global Traffic Scorecard 2024, dimostrano come i cittadini del capoluogo di regione abbiano passato più di un giorno imprigionati all’interno dei loro mezzi di trasporto. In confronto alle altre città d’Italia, Perugia si classifica al 32esimo posto, con un aumento del 12 per cento rispetto al 2023 e del 24 per cento prendendo in considerazione i dati del 2022. Terni va leggermente meglio in classifica, piazzandosi al 66esimo posto in Italia con 17 ore trascorse nel traffico in tutto il 2024, ma soprattutto con una diminuzione del 6 per cento rispetto al 2023 e un dato in linea con il 2022.

Insomma, in media gli umbri sono rimasti prigionieri dei propri mezzi di trasporto a motore per 22 ore e mezzo. I cantieri sparsi sulle strade della regione non hanno sicuramente aiutato, anzi. Basti pensare che nel 2019, a Perugia, la velocità di punta nel corso della giornata in cui il traffico è più intenso era di 51,4 chilometri orari, nel 2023 è scesa a 49,8 chilometri orari mentre nel 2024 si è abbassata ancora, attestandosi a 48,2 chilometri orari. Dati ancor più bassi a Terni, dove la velocità di punta è stata di 45 chilometri orari tanto nel 2019 quanto nel 2023 e nel 2024. Ma è il dato della velocità dell’ultimo miglio verso il centro a impressionare ancora di più: a Perugia si va a 35,4 chilometri orari, a Terni a 28,9.

Se il 2024 ha visto crescere i numeri di Perugia, il 2025 non è iniziato nel migliore dei modi. Soltanto martedì e mercoledì, il raccordo Perugia-Bettolle è rimasto bloccato a metà mattinata in direzione Firenze, paralizzando di fatto sia la viabilità principale che quella secondaria. Martedì, in particolare, a causare ore di caos è stato un camion che all’interno della galleria Prepo ha urtato i pannelli laterali tranciando alcuni cavi elettrici che sono finiti su due auto che stavano transitando in quel momento. Nessun ferito ma, ovviamente, il traffico di tutta la città è andato ko. La segnaletica luminosa avvertiva per tempo dell’incidente e suggeriva di uscire a Piscille ma le code erano interminabili. Le soluzioni? Sicuramente la mobilità dolce può aiutare, così come il completamento dei lavori e l’utilizzo dei trasporti pubblici (a patto che vengano potenziati).

Ma come spiegato a Radio Corriere dell’Umbria dall’assessore alla Mobilità e Infrastrutture connesse del Comune di Perugia, Pierluigi Vossi, “qui su 100 persone, 76 si muovono con l’auto. Noi dobbiamo offrire ai nostri cittadini delle opportunità, funzionali a cambiare le loro abitudini. Perugia deve iniziare a lavorare per offrire infrastrutture, luoghi, percorsi e mezzi che possano permettere a un cittadino di dire ‘oggi non prendo la macchina’. La mobilità locale deve capovolgere una piramide che è oltremodo sbilanciata all’utilizzo dell’auto privata. E’ un problema che non pongo esclusivamente a carico delle abitudini. A Perugia sono state fatte tantissime infrastrutture che tra loro non sono collegate. Si è pensato di usare fondi del Pnrr per fare un’infrastruttura, il Brt, che da Castel del Piano arriva a Fontivegge. Ma se poi non si sviluppa un’idea di mobilità che vada a ottimizzare l’utilizzo di questo veicolo, è un’opera nel deserto”. Cosa significa tutto ciò? “Che se sulle varie fermate del Brt non individuiamo percorsi pedonali e ciclabili che possono rendere quell’opera come primo esempio di mobilità alternativa, allora abbiamo fallito nell’obiettivo - ha proseguito Vossi - Vogliamo invogliare la gente a prendere le biciclette, nelle zone dove è possibile, e magari nell’ultimo miglio che raggiunge l’acropoli creare punti e hub con bici e altri mezzi che possono permettere l’abbandono a casa dell’auto”. Questo perché “non è pensabile che il turista possa prendere una bici a noleggio alla stazione di Fontivegge e poi imboccare via Mario Angeloni. La situazione orografica di Perugia in questo momento non dà appieno la possibilità di utilizzare delle soluzioni alternative, ma già darle su alcune zone dell’acropoli potrebbe essere un segnale”.

Newsletter Iscriviti ora
Riceverai gratuitamente via email le nostre ultime notizie per rimanere sempre aggiornato

*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy

Aggiorna le preferenze sui cookie