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Perugia, niente spazi comunali a eventi di propaganda neofascista o razzista. La sindaca Ferdinandi: "Strumento a difesa della Costituzione"

Via libera della giunta al nuovo regolamento per la concessione delle sale di proprietà dell'ente

Gabriele Burini

22 Gennaio 2025, 14:31

Perugia, niente spazi comunali a eventi di propaganda neofascista o razziste. La sindaca Ferdinandi: "Strumento a difesa della Costituzione"

La giunta Ferdinandi ha approvato il nuovo regolamento per la concessione degli spazi comunali

Il Comune di Perugia dice no agli eventi di propaganda neofascista o razziste negli spazi di proprietà dell'ente. La giunta guidata da Vittoria Ferdinandi ha approvato lo scorso 7 gennaio la proposta di Regolamento per la concessione in uso temporaneo delle sale comunali, avviando l’iter pre consiliare, con l’obiettivo di garantire una gestione trasparente e uniforme delle strutture destinate ad attività pubbliche e per vincolarne l’autorizzazione al rispetto dei valori democratici derivanti dalla Costituzione fondata sull’antifascismo.

Un anno, insomma, con cui Palazzo dei Priori vuole affermare con nettezza un criterio imprescindibile, secondo il quale l’assegnazione delle sale comunali dovrà essere subordinata alla sottoscrizione di una dichiarazione di adesione e rispetto dei principi costituzionali e delle norme statati, tra le quali le leggi Scelba e Mancino, e ciò permetterà, in particolare, di negare la concessione di spazi comunali a quanti propagandano ideologie neofasciste, neonaziste e razziste, o finalizzate alla ricostruzione del partito fascista. Una volta che l’atto sarà approvato dal Consiglio comunale, non saranno autorizzati eventi su sale comunali che si ispirino e perseguano finalità antidemocratiche, che esaltino e giustifichino l’uso della violenza come metodo di lotta politica, che denigrino la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o siamo atte a perseguire atteggiamenti discriminatori.

“Siamo voluti intervenire - precisa la sindaca Ferdinandi - per sanare una gravissima mancanza che privava il Comune di Perugia di uno strumento normativo chiaro ed efficace a difesa dei valori della Repubblica Italiana che, non smetteremo mai di ricordare, fonda le sue radici sulla Costituzione democratica e antifascista”.

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